Coltiva cannabis a scopi terapeutici, Walter De Benedetto assolto dal tribunale di Arezzo

Cronaca
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Il gup ha accolto la richiesta del pm. Il 48enne, malato di artrite reumatoide, ha sempre sostenuto di aver allestito una serra di marijuana in casa perché la quantità riconosciutagli per curarsi dall’Asl non bastava. La ministra Dadone: “Giorno storico”

Il gup del tribunale di Arezzo ha assolto perché il fatto non sussiste Walter De Benedetto, 48enne, malato di artrite reumatoide, a processo perché in casa coltivava cannabis che lui ha sempre sostenuto di usare a scopo teraupetico (VIDEO). Il giudice ha accolto la richiesta del pm Laura Taddei che aveva chiesto l'assoluzione. Si tratta della prima sentenza inquadrata nella nuova normativa che disciplina la produzione di cannabis in Italia a scopo terapeutico. De Benedetto, che non era in aula perché non si è sentito bene ieri sera, ha sempre dichiarato di aver coltivato la sostanza perché non bastava la quantità riconosciutagli a scopi curativi.

Ministra Dadone: "Giorno storico"

"Siamo molto soddisfatti dell'assoluzione perché il fatto non sussiste. È la soluzione auspicata perché da tempo avevamo chiesto l'archiviazione. De Benedetto non ha mai fatto uso di sostanze stupefacenti", ha detto dopo la sentenza uno dei difensori, l'avvocato Lorenzo Simonetti. "Solo per questo la adoperava - ha spiegato ancora il legale - per il dolore che l'artrite reumatoide di cui soffre gli provocava. Le dosi fornite dalla Asl - ha proseguito Simonetti - non bastavano alla sua cura". "Oggi è un giorno storico. Walter De Benedetto aveva allestito una serra di marijuana per usare la sostanza a scopo terapeutico e lenire i dolori. 'Quella serra non era reato' e quindi oggi è arrivata l'assoluzione perché il fatto non sussiste. Questa sentenza è naturale, ovvia, scontata così come sono irrazionali le argomentazioni di chi dice che i malati hanno accesso alla cannabis terapeutica in Italia e che va tutto bene", ha scritto la ministra per le Politiche Giovanili Fabiana Dadone in un lungo post su Facebook. "Oggi mi sento di festeggiare questa sentenza e lo faccio con un test antidroga del capello”, ha aggiunto la ministra.

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Applauso in 20 città dopo l'assoluzione

Soddisfazione è stata espressa anche dall'ex presidente del Corecom toscano Enzo Brogi che per primo aveva sollevato il caso, dai parlamentari Caterina Licatini del Movimento 5 Stelle e Riccardo Magi di +Europa, quest'ultimo protagonista nei mesi scorsi di una protesta eclatante: portò della cannabis a Walter De Benedetto, nella sua casa a Ripa di Olmo, nei pressi di Arezzo, e poi si autodenunciò a Roma. "Siamo molto soddisfatti di questo risultato. Oggi in 20 città con altre associazioni e forze politiche abbiamo manifestato di fronte ad altrettanti tribunali a sostegno di Walter. Una mobilitazione nazionale bellissima", affermano in una nota Massimiliano Iervolino, Giulia Crivellini e Igor Boni, segretario, tesoriera e presidente di Radicali Italiani. "L'applauso dei tanti alla notizia dell'assoluzione - hanno aggiunto - è stato emozionante". La richiesta dei Radicali Italiani al parlamento è "di discutere e approvare la nostra proposta di legge popolare che oltre 60.000 cittadini hanno sottoscritto per la legalizzazione della cannabis. Lo stanno facendo in moltissimi Paesi del mondo facciamolo anche noi in onore della ragionevolezza e contro un proibizionismo becero che ha fallito per decenni".

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