Caso figlio Beppe Grillo, Cartabia a Macina: “Posizione istituzionale richiede riserbo”

Cronaca
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La ministra della Giustizia ha incontrato la sottosegretaria M5s dopo la bufera politica scoppiata per le sue dichiarazioni su Giulia Bongiorno, in cui paventava l’ipotesi che la senatrice - legale di Ciro Grillo - passasse informazioni a Matteo Salvini. La Lega ha chiesto le dimissioni della pentastellata, mentre - si apprende - Cartabia le avrebbe ricordato l’importanza della riservatezza sulle vicende giudiziarie aperte. Macina: "Incredula e rammaricata per l'equivoco"

Il caso del video di Beppe Grillo sull'inchiesta nei confronti del figlio, accusato di stupro da una 19enne, scuote anche la politica e il ministero della Giustizia. Alla base le parole della sottosegretaria alla Giustizia Anna Macina (M5s), che dopo gli attacchi della Lega ha criticato in un'intervista al Corriere della Sera Giulia Bongiorno, legale di Ciro Grillo: "Non si capisce se Giulia Bongiorno parla da difensore (che ha quel video), o da senatrice che passa informazioni al suo capo di partito di cui è anche difensore. Mi ha gelato sentirla dire che porterà il video di Grillo in Tribunale, lasciando intendere che il comportamento del papà ricadrà sul figlio". Parole che hanno fatto infuriare il Carroccio e che hanno portato a un incontro con la ministra della Giustizia Marta Cartabia che - si apprende - ha ricordato alla sottosegretaria che una posizione istituzionale richiede il massimo riserbo sulle vicende giudiziarie aperte.

Macina: "Rammaricata per l'equivoco, non volevo accusare"

"Sono incredula per l'equivoco che è nato. So bene che il ruolo da me ricoperto implica il rispetto e il riserbo per le indagini in corso", ha detto poi Macina in una dichiarazione riportata in un articolo del Fatto Quotidiano. "Il mio intento era quello di sgombrare il campo da equivoci, invitando tutti ad un passo indietro rispetto alla vicenda giudiziaria. Doppiamente rammaricata, dunque, che sia stata interpretata come un'accusa o un'ingerenza".

Grillo Bongiorno

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Le reazioni alle parole della sottosegretaria

Dopo le parole di Macina al Corriere della Sera, Giulia Bongiorno ha replicato: "Da lei arrivano fantasiose, gravissime accuse a mio carico, la denuncio". E il caso arriva in Aula al Senato e alla Camera. A Montecitorio il leghista Flavio Di Muro chiede a Cartabia di "licenziare" la sua sottosegretaria. Anche Forza Italia protesta. A palazzo Madama è Giuseppe Cucca, vicepresidente dei senatori di Italia Viva a definire "sconcertanti" le parole di Macina, con Matteo Renzi che resta tra i banchi del Senato fino alla fine "in segno di manifesta critica" nei confronti della pentastellata. Il M5S invece fa muro e accusa la Lega di continuare a strumentalizzare il caso di Ciro Grillo e definisce "legittimi" i dubbi di Macina. Che, a sua volta, replica: "Ho chiesto solo chiarezza e trasparenza, il caso non va politicizzato".

"Mio figlio è su tutti i giornali come stupratore seriale insieme ad altri 3 ragazzi...io voglio chiedere chiedere veramente perché un gruppo di stupratori seriali non sono stati arrestati, la legge dice che vanno presi
e messi in galera e interrogati. Sono liberi da due anni, ce li avrei portati io in galera a calci nel culo. Allora perché non li avete arrestati? Perché vi sete resi conto che non è vero niente, non c'è stato niente perché chi viene stuprato e fa una denuncia dopo 8 giorni vi è sembrato strano. Se non avete
arrestato mio figlio arrestate me perché ci vado io in galera". Così Beppe Grillo si sfoga in un video su fb. ++++ FACEBOOK/BEPPE GRILLO +++

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