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La Cassazione dà il via libera all'adozione all'estero da parte di coppie gay

Cronaca

Convalidata la trascrizione dell'adozione, avvenuta a New York, di un bambino da parte di una coppia formata da un italiano e da un cittadino americano. Per i giudici, non può essere un "elemento ostativo all'adozione" il fatto che "il nucleo familiare sia omogenitoriale", una volta escluso l'accordo di "maternità surrogata"

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Via libera dalla Cassazione al "riconoscimento degli effetti di un provvedimento giurisdizionale straniero di adozione di minore da parte di una coppia omoaffettiva maschile che attribuisca lo status genitoriale secondo il modello dell'adozione piena o legittimante". Così è stata convalidata la trascrizione, nell'anagrafe italiana, dell'adozione - avvenuta a New York – di un bambino da parte di una coppia costituita da un italiano e un cittadino americano. Per i giudici, non può essere un "elemento ostativo all'adozione" il fatto che "il nucleo familiare sia omogenitoriale", una volta escluso l'accordo di "maternità surrogata".

Il principio del "preminente interesse del minore"

Nessuna apertura, quindi, alla maternità surrogata ma, richiamando il principio del "preminente interesse del minore", la Suprema Corte ha aperto la strada alla richiesta di due uomini - uno cittadino italiano naturalizzato statunitense e l'altro cittadino Usa, oggi sposati - i quali hanno avviato le pratiche per la trascrizione in Italia dell'atto di nascita del bambino (anche lui cittadino statunitense) loro figlio adottivo, come riconosciuto dal provvedimento emesso dalla Surrogate's Court dello Stato di New York, in cui si era dato atto sia del consenso preventivo dei genitori biologici, sia dell'indagine effettuata sugli adottanti da parte di un'agenzia pubblica equiparabile ai servizi sociali.

Bocciati in primo grado, decisione rovesciata in Appello

I due uomini, però, si erano visti rifiutare la trascrizione dell'atto dall'ufficiale di stato civile del Comune di Samarate, in Italia, secondo il quale il regime applicabile era quello dell'adozione internazionale. Di diverso avviso la Corte d'appello di Milano che, con un'ordinanza, aveva affermato invece che fosse possibile riconoscere l'adozione piena, legittimata dal provvedimento dei giudici statunitensi. La Cassazione, con la sentenza depositata oggi, ha rigettato il ricorso presentato dall'Avvocatura dello Stato, per conto del sindaco di Samarate quale ufficiale di governo, contro la decisione dei giudici milanesi.