
Covid, Lombardia in zona "arancione rafforzato" dal 5 al 14 marzo: ecco le misure
Le misure scatteranno allo scoccare della mezzanotte tra giovedì 4 e venerdì 5. Resteranno in vigore fino a domenica 14 marzo. Il presidente Attilio Fontana ha emanato un’ordinanza in dieci punti. "L’obiettivo, oltre che di contenere l’incremento di contagi – ha spiegato il governatore - è quello di preservare le aree non ancora interessate da una elevata incidenza"

Zona “arancione rafforzato” in tutta la Lombardia. Le misure scatteranno allo scoccare della mezzanotte tra giovedì 4 e venerdì 5 marzo, e resteranno in vigore fino a domenica 14 marzo. Il presidente Attilio Fontana ha emanato un’ordinanza in dieci punti
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Tra le prime conseguenze c’è la chiusura di tutte le scuole a eccezione degli asili nido. “L’obiettivo, oltre che di contenere l’incremento di contagi – ha spiegato Fontana - è di preservare le aree non ancora interessate da una elevata incidenza”. Ecco le misure dell’ordinanza
Lo speciale
1 - Sospensione della didattica in presenza nelle istituzioni scolastiche primarie e secondarie di primo grado e secondo grado, nelle istituzioni formative professionali secondarie di secondo grado (IeFP), negli Istituti tecnici superiori (ITS) e nei percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) nonché sospensione delle attività delle scuole dell’infanzia
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2 - In tutte le scuole ed istituzioni le attività di laboratorio sono garantite; resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza in ragione di mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali
L'ordinanza per la regione Lombardia
3 - Si applica quanto previsto dall’art. 3, comma 4, lettera g) del D.P.C.M. del 14 gennaio 2021 (ossia, a decorrere dal 6 marzo 2021, dell’art. 44 del DPCM 2 marzo 2021) con conseguente sospensione della frequenza delle attività formative e curriculari delle università e delle istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica aventi sedi sul territorio della Regione Lombardia, fermo in ogni caso il proseguimento di tali attività a distanza
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4 - Si applica quanto previsto dall’art. 3, comma 4, lettera i) del D.P.C.M. del 14 gennaio 2021 (ossia, a decorrere dal 6 marzo 2021, dell’art. 48 del DPCM 2 marzo 2021) in ordine al lavoro agile, in relazione alle pubbliche amministrazioni aventi sedi o uffici sul territorio della Regione Lombardia

5 - Non è consentito recarsi presso le proprie abitazioni diverse da quella principale (c.d. seconde case), ubicate nel territorio della Regione fatti salvi gli spostamenti motivati da comprovate e gravi situazioni di necessità

6 - Non è consentito a coloro che non risiedono nel territorio della Regione recarsi presso le proprie abitazioni diverse da quella principale (c.d. seconde case) ubicate nel territorio della Regione, fatti salvi gli spostamenti motivati da comprovate e gravi situazioni di necessità

7 - Non sono consentiti gli spostamenti verso le abitazioni private abitate ubicate nel territorio della Regione, fatti salvi gli spostamenti motivati da comprovate e gravi situazioni di necessità

8 - L’accesso alle attività commerciali al dettaglio, al fine di limitare al massimo la concentrazione di persone, è consentito ad un solo componente per nucleo familiare, fatta eccezione per la necessità di recare con sé minori, disabili o anziani

9 - Non è consentito l’utilizzo delle aree attrezzate per gioco e sport (a mero titolo esemplificativo, aree attrezzate con scivoli ed altalene, campi di basket, aree skate etc.) all’interno di parchi, ville e giardini pubblici, fatta salva la possibilità di fruizione da parte di soggetti con disabilità

10 - Obbligo di indossare mascherine chirurgiche o presidi analoghi di protezione delle vie respiratorie sui mezzi di trasporto pubblici circolanti nel territorio della Regione Lombardia

Gianni Girelli, presidente Commissione d’Inchiesta regionale Covid-19, ha commentato l'arrivo improvviso della nuova ordinanza in Lombardia. "Sebbene opportuna, vista l’evidente recrudescenza della pandemia in questa ultima settimana, è certamente una decisione che ancora una volta mette in dubbio la corretta raccolta e valutazione dei dati - ha detto -. Ricorrere alle ordinanze d’urgenza nel momento in cui stenta a decollare la campagna vaccinale significa non avere pieno controllo della gestione della recrudescenza dei contagi"