L’ultimo presidente del Consiglio ha terminato il periodo di aspettativa obbligatoria scattato nel 2018 e dall’1 marzo torna nell’ateneo toscano come professore ordinario di Diritto privato. Un insegnamento ufficialmente ce l’ha, ma il calendario delle lezioni è già stato stabilito e, se non si trovasse uno spazio per inserirlo subito, potrebbe dedicare il prossimo semestre alla ricerca
Finita l’esperienza politica che ha attraversato due governi, Giuseppe Conte torna a insegnare all’Università di Firenze. Il rettore Luigi Dei ha firmato il decreto per far rientrare formalmente in servizio dall’1 marzo l’ex presidente del Consiglio, professore ordinario a tempo definito di Diritto privato, poiché si è concluso il periodo di aspettativa obbligatoria scattato nel 2018 con la sua nomina a capo dell’esecutivo. Ma c’è un problema logistico: Conte, pur avendo ufficialmente una cattedra, rientra in un momento in cui il calendario accademico del secondo semestre è già stato stabilito, e potrebbe quindi non trovare spazio per le sue lezioni.
Conte potrebbe fare ricerca per un semestre
Ma non tutto è ancora stabilito: nei prossimi giorni Conte incontrerà Dei per definire i suoi impegni didattici, e il rettore ha sottolineato che comunque “c’è tempo fino al primo marzo”. Nel caso in cui non si riuscisse a trovare uno spazio nel calendario, l’ex presidente del Consiglio nel secondo semestre farà ricerca. Intanto, al FattoQuotidiano.it che lo ha interpellato sul suo futuro e su un ipotetico ritorno in politica, Conte dice: "Il mio futuro immediato è il rientro a Firenze, da professore all'università: è terminata l'aspettativa e quindi riprenderò ad andare a Firenze". "Ci sono tanti modi per partecipare alla vita politica - aggiunge - lo vedremo insieme agli amici con cui abbiamo lavorato e ai compagni di viaggio".