Lombardia e Lazio ancora in arancione: le regioni che potrebbero cambiare colore
Veneto, Emilia Romagna, Marche e Calabria potrebbero virare verso il giallo, mentre la Sicilia e la provincia di Bolzano potrebbero restare rosse. Si aspettano i dati del monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità di venerdì 29
Con gli ultimi dati del bollettino sul coronavirus che indicano ancora dati bassi di contagio (76 i nuovi casi) in Basilicata, la regione lucana potrebbe essere la prima "bianca" d'Italia nel giro di un mese. Per il momento, però, dovrebbe restare ancora gialla. Ma altre regioni, quando si sapranno i dati del monitoraggio dell'Iss, venerdì 29 gennaio, si apprestano a cambiare colore: tra queste Veneto, Emilia Romagna Marche e Calabria, che potrebbero diventare gialle
Lo speciale coronavirus
In base alle norme attuali, non si può migrare dalla zona rossa alla arancione o dalla arancione alla gialla prima di due settimane. Venerdì 29 usciranno i nuovi dati del monitoraggio Iss che indicheranno i cambi di colore
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In zona rossa invece ci sono la Sicilia e la Provincia autonoma di Bolzano. I dati sono in netto miglioramento, negli ultimi giorni, in entrambi i territori e portano ad indicare un possibile cambio colore verso l'arancione. Ma in base all’interpretazione ministeriale dei 14 giorni potrebbero restare rosse
Vaccini, quali sono le motivazioni dei ritardi
La Provincia Autonoma di Bolzano, in zona rossa, starebbe infatti andando verso una stretta ulteriore, nonostante l'Rt in flessione. Il governatore Arno Kompatscher ha annunciato che firmerà un'ordinanza che prevede da domenica la chiusura di bar e ristoranti
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L’Umbria, in zona arancione, è in bilico tra il restare in area di rischio medio alta o passare in zona rossa dato che il valore dell'Rt sfiora 1 e registra un rischio complessivo alto per la terza settimana consecutiva
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La Puglia, in zona arancione, potrebbe essere una delle regioni a non cambiare colore perché non ha registrato grandi flessioni dell'indice Rt
Coronavirus, dal primo contagio alla pandemia: le tappe
La Liguria, con Rt medio sotto 1 e rischio complessivo basso, è tra le maggiori candidate a passare dalla zona arancione alla zona gialla, ma tra altri 7 giorni in base all'ordinanza sui 14 giorni
La mappa dei contagi in Italia
Il Veneto è una delle regioni candidate, grazie alla diminuzione dell'Rt nelle ultime settimane, a passare dalla zona arancione a quella gialla. Il territorio si trova in arancione dall'8 gennaio, a differenza della Liguria che è in livello di richio medio alto dal 15 gennaio. Anche Emilia Romagna e Calabria potrebbero diventare gialle
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I dati della pandemia e l'occupazione dei posti letto, a cominciare da quelli nelle terapie intensive, spingono le Marche verso l'inserimento da domenica in fascia gialla, con il conseguente alleggerimento delle misure restrittive. È questa anche la richiesta del presidente della Regione, Francesco Acquaroli, che si era detto sorpreso già in occasione della classificazione in fascia arancione, perché i numeri spingevano in un'altra direzione
I Paesi con più nuovi casi di contagio in 24 ore
Le regioni gialle sono Campania, Basilicata, Molise, Toscana e la Provincia autonoma di Trento
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Per entrare in zona bianca, dove potrebbe andare prossimamente la Basilicata, secondo le regole fissate dall’ultimo Dpcm bisogna avere un Rt inferiore a 1 e soprattutto un’incidenza settimanale della malattia inferiore a 50 casi per 100mila abitanti nella settimana
Covid, perché la Lombardia resta in zona arancione e fino a quando
In questa zona sarà consentito qualsiasi spostamento e sarà possibile riaprire ogni attività: palestre, musei, piscine, teatri, bar e ristoranti senza limitazioni. Bisognerà solo continuare a praticare il distanziamento e indossare la mascherina
Anche se Lombardia, Lazio, Piemonte, Val d’Aosta, Liguria, Friuli Venezia Giulia, e Abruzzo, che sono in arancione dal 15 gennaio, la scorsa settimana avevano dati da giallo, anche se la flessione dovesse essere confermata potrebbero restare in arancione perché non sono ancora passati i 14 giorni, stabiliti dall'ordinanza, di permanenza a un livello di rischio inferiore
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