Covid, Azzolina: “Chiederò ristori formativi per la scuola. Ho voluto Dad ma ora basta”

Cronaca
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Il ministro dell'Istruzione a Uno Mattina ha parlato di varie tematiche legate all’ambito scolastico. Sulle riaperture ha detto: “Decideranno le Regioni quando aprire, è tutto pronto”. Sulla didattica a distanza: "Non può essere fatta troppo a lungo, studenti hanno ragione a chiedere di tornare”. Poi annuncia che nel Recovery ci saranno 27 miliardi per la scuola. Sui vaccini dice: prof e Ata sono categoria prioritaria 

Dai ristori formativi alle riaperture, dai fondi del Recovery ai vaccini. La ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina è intervenuta a Uno Mattina per parlare dei temi più caldi relativi alla scuola. "Non credo si possa pensare di recuperare d'estate: bisogna recuperare oggi”, ha detto. “È più facile chiudere la scuola perché la scuola non ha bisogno di ristori. Sarò io oggi a chiedere i ristori formativi: ci sono anche bambini della scuola primaria che sono andati a scuola meno ma so bene che vengono da 3 mesi di dad dell'anno precedente. Chiederò ristori formativi per fare apprendimenti potenziati anche nel pomeriggio, per fare educazione all'affettività e incrementare l'aiuto psicologico: ora bisogna intervenire non di certo in estate" (COVID: GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE).

Azzolina: riaperture? Quando Regioni decideranno, tutto è pronto

"Decideranno le Regioni quando riaprire”, ha detto Azzolina sulle riaperture delle scuole. “Io come governo ho messo in essere tutto quello che era necessario per far ripartire la scuola, abbiamo lavorato su mezzi pubblici, igienizzanti, mascherine. Sono state fatte azioni concrete e reali; quando i governatori decideranno che i ragazzi possono tornare a scuola potranno farlo, è tutto pronto”.

“Studenti hanno ragione a chiedere di tornare”

"Gli studenti hanno ragione a chiedere di voler tornare in classe, sanno che cosa è la scuola”, ha detto Azzolina commentando le proteste degli studenti in corso in questi giorni in tutta Italia. Il ministro ha spiegato che "il problema non è il trasporto ma sanitario. Si va a colpire la scuola superiore che è chiusa da novembre, che non può essere causa dell'aumento dei contagi. Ma io non posso pensare di vedere i ragazzi al pomeriggio al centro commerciale, i ragazzi non sono a casa tutto il giorno, escono, hanno bisogno di socialità; abbiamo fatto con loro black out socialità e la cercano fuori dalla scuola. Così non si controlla la curva sanitaria. I ragazzi hanno ragione: abbiamo acceso i pc ma spento gli animi. Tutti dobbiamo ricordare che l'Italia deve pensare alle giovani generazioni, non essere un Paese che si occupa solo delle generazioni più anziane”.

Education minister, Lucia Azzolina speaks at a presentation of the decree of the President of the Council of Ministers (d.p.C.m) during a press conference at Palazzo Chigi, which foresees the closure of schools tomorrow for the containment and management of the epidemiological emergency from COVID-19 (Coronavirus). (Photo by Cosimo Martemucci / SOPA Images/Sipa USA) (Cosimo Martemucci / SOPA Images / IPA/Fotogramma, Rome - 2020-03-04) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

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“Ho voluto Dad ma ora basta”

La ministra ha poi detto: “La didattica a distanza è una misura che ho voluto e in cui credo ma che non può essere portata troppo alle lunghe, rischia di creare diseguaglianze, colpisce i ragazzi più deboli perché la scuola non è solo luogo di apprendimento è vita, socialità, cura dell'affettività, anche rispetto a situazioni familiari difficili. I ragazzi hanno ragione a dire che vogliono tornare a scuola. Non credo si possa pensare di recuperare d'estate: bisogna recuperare oggi”.

Le parole su Recovery e vaccini

Azzolina si è poi soffermata sui fondi destinati al settore: "Sulla scuola abbiamo messo 7 miliardi, nel Recovery sulla scuola ci sono oltre 27 miliardi considerando tutti i fondi europei. Con questa cifra si può mettere a punto un piano a 360 gradi per risollevare l'istruzione che è stata negli anni maltrattata, 'messa in uno sgabuzzino' e che va finalmente risollevata”. Sui vaccini invece ha detto: "I docenti sono stati considerati categoria prioritaria ma dopo i sanitari e gli anziani. È vero, la scuola è un servizio pubblico essenziale, anche il personale Ata va vaccinato il prima possibile. L'Italia sta vaccinando in modo celere, prima ci vacciniamo tutti e meglio sarà; spero si faccia prestissimo con i sanitari e i nostri nonni per arrivare poi alla scuola, partendo dai docenti fragili e da chi ha una età più avanzata per arrivare ai più giovani".

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