Covid, in Veneto i contagi risalgono: 3.337 casi e 52 morti nelle ultime 24 ore

Cronaca
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Non rallenta il dato dei nuovi positivi. Da diversi giorni il Veneto è la regione italiana con il maggior incremento di contagi. Scoperti anche alcuni pazienti con la “variante inglese”. I ricercatori: trovate 2 variazioni non viste altrove. Il virologo Crisanti: posti terapia intensiva non sono elemento di peso 

In Veneto non rallenta il dato dei positivi al coronavirus, come accade da diversi giorni: nelle ultime 24 il bollettino della Regione ha registrato 3.337 nuovi casi, dato che porta il totale a 240.652. I decessi sono 52 (6.038 le morti complessive); il totale dei ricoverati positivi sale di 37 pazienti e quello dei malati attualmente in terapia intensiva di 5 (COVID: AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE).

Crisanti: sono preoccupato

Una situazione che preoccupa il professor Andrea Crisanti, virologo dell'Università di Padova. "Avevo già detto due mesi fa che i criteri della suddivisione in fasce erano sbagliati, perché non si possono utilizzare i posti di terapia intensiva come uno degli elementi di peso per definire la zona di appartenenza". Secondo Crisanti "è una logica sbagliata: i 21 criteri fanno sistema a partire dall'anello più debole". Il professore ha commentato anche il Vax Day odierno: "Quello di oggi è un giorno simbolico in cui si riconosce tutta l’Europa”, ha detto.

Zaia assiste a Treviso ad avvio campagna vaccini

Intanto il presidente del Veneto Luca Zaia ha partecipato all'ospedale Ca' Foncello di Treviso all'avvio della campagna vaccinale contro il Covid 19. Analogamente, sempre alla stessa ora, l'assessore regionale alla sanità e sociale Manuela Lanzarin ha presenziato per la stessa ragione nell'ospedale di Bassano.

Cosa sta succedendo in Veneto

I dati allarmanti in Veneto sono una costante delle ultime settimane, in cui la regione ha fatto rilevare molte volte il numero più alto di positivi giornalieri. Il 25 dicembre l'incremento di positivi è stato di 5.010 casi individuati (tasso di positività sui tamponi effettuati al 36,3%, tre volte di più della media nazionale). Anche il 26 dicembre il Veneto è stata la regione italiana più colpita con 2.523 nuovi casi. L’ultimo monitoraggio dell’Iss e del ministero della Salute ha indicato che le uniche due regioni con Rt superiore a 1 sono Veneto (1,11) e Molise (1,02).

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La variante inglese

A peggiorare la situazione c’è la rilevazione in Veneto di alcuni casi di Covid con la "variante inglese”. Al 26 dicembre erano già tre i pazienti individuati positivi a questa variazione del virus. Antonia Ricci, direttore generale dell'Istituto Zooprofilattico delle Venezia, ha spiegato che dei "5 campioni di pazienti che avevano un collegamento con il Regno Unito, sospetti quindi di essere portatori di questa variante, 3 sono risultati positivi alla variante, due a Treviso, uno a Vicenza".

Ricercatori: in Veneto 2 varianti non trovate altrove

I ricercatori del gruppo di virologia dell'Istituto Zooprofilattico delle Venezie hanno scoperto a novembre, fra le 8 varianti del Sars-CoV-2 circolanti in regione, due varianti identificate al momento solo in Veneto. "Secondo i nostri studi preliminari - ha detto la dottoressa Ricci - potrebbero essere varianti caratteristiche del nostro territorio". Si tratta dell'esito di uno studio svolto dallo Zooprofilattico nel mese di novembre: "In quel mese avevamo individuato 37 virus circolati in Veneto; tra questi 8 varianti del Sars-Cov-2, non ancora la variante inglese, e però due varianti non ancora trovate nel resto d'Italia. Dovremo approfondire meglio queste varianti territoriali. In Veneto, abbiamo trovato anche altre varianti, ad oggi in singoli casi, non presenti altrove, anche queste caratterizzate da alta contagiosità, che quindi potrebbe spiegare l'elevato numero di casi visto in questa regione”.

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Zaia: virus attuale non c'entra con mutazione estate 

"Abbiamo scientificamente dimostrato che il virus 'estivo' non c'entrava niente con quello della prima ondata e nemmeno con quello che circola adesso”, ha commentato il governatore del Veneto, Luca Zaia. “Si diceva che le feste e la libertà estiva avevano diffuso il contagio. Il contagio di oggi, dai dati in nostro possesso, non avviene con la mutazione che avevamo questa estate".

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