
Covid, le possibili deroghe agli spostamenti riguardano 10 milioni di italiani: le ipotesi
Il governo starebbe valutando un irrigidimento delle misure anti contagio nei giorni festivi e prefestivi: l'idea sul tavolo è quella di rendere tutta l'Italia zona rossa o arancione nelle giornate più a rischio, permettendo però uno specifico allentamento per i piccoli Comuni. Uno studio di Coldiretti, in collaborazione con la Fondazione Divulga, ha calcolato che la misura interesserebbe circa il 69% del totale dei comuni italiani

Le deroghe agli spostamenti per le giornate di Natale, Santo Stefano e Capodanno interessano oltre 10 milioni di italiani che vivono in piccoli comuni con meno di 5mila abitanti, circa il 69% del totale dei comuni italiani. È quanto è emerso da uno studio della Coldiretti e Fondazione Divulga. Intanto dalla riunione tra i capidelegazione della maggioranza che si è svolta domenica sera emerge l'ipotesi di adottare norme omogenee in tutta Italia, con un irrigidimento delle disposizioni nei giorni festivi e prefestivi
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Al vaglio del governo ci sarebbero anche nuove limitazioni, soprattutto nei giorni più a rischio: interventi per evitare gli assembramenti nelle vie e nelle piazze dello shopping e nelle zone centrali delle grandi città - prevedendo maggiori controlli e chiusure mirate o anticipando le limitazioni orarie serali e la chiusura di bar e ristoranti. Si valuta inoltre una deroga che dia, a chi abiti in città sotto i 5.000 abitanti, la possibilità di spostarsi anche fuori dal Comune entro i 30 km. (Foto Emanuela Ambrosino)
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La regolamentazione attuale, ha sottolineato la Coldiretti, "colpirebbe duramente i piccoli comuni dove in molti casi c'è il problema esattamente opposto all'affollamento con il rischio di spopolamento e di invecchiamento della popolazione". I piccoli comuni, secondo l'analisi Coldiretti/Fondazione Divulga, coprono più della metà (54%) dell'intera superficie nazionale e ospitano il 92% delle produzioni tipiche nazionali
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In questo contesto, secondo la Coldiretti, "superare il divieto agli spostamenti tra i comuni, nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno è importante anche per salvare le fattorie e gli agriturismi italiani che sono principalmente situati in piccoli centri rurali con una clientela proveniente dalle grandi città e dai paesi limitrofi"
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Il divieto è ritenuto un paradosso se si considera che gli agriturismi sono "spesso situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all'aperto". Per Campagna Amica queste strutture sono i luoghi più sicuri perché è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche

Intanto sulle possibili deroghe durante le festività natalizie, il ministro della Salute Roberto Speranza, appoggiato dall'analisi degli scienziati, ribadisce di mantenere la linea dura e ha espresso preoccupazione nel caso passasse il messaggio del "liberi tutti"

Il centrodestra punta a cancellare i divieti con una mozione calendarizzata al Senato per il 16 dicembre. In replica il governo punterebbe a presentare una mozione di maggioranza, che potrebbe essere depositata oggi in Senato, che impegni l'esecutivo a cambiare il decreto, inserendo la possibilità di spostarsi tra i comuni sotto i 5mila abitanti e con un limite di 30 chilometri, che potrebbe essere votata anche da parte delle opposizioni. Ma alcuni tra i senatori Pd spingono per una deroga sotto i 10.000 abitanti

Sia il ministro della Salute che Francesco Boccia, ministro degli Affari Regionali, ripetono però che la linea debba restare quella di non vanificare i risultati finora raggiunti. "Se vogliono un chiarimento sui piccoli comuni, soprattutto quelli di piccole dimensioni delle aree interne, quel chiarimento arriverà - ha detto Boccia - ma se qualcuno vuole rimuovere i vincoli in tutti i comuni italiani, se si vuole far prevalere le ragioni della festa, dell'assembramento, dell'incontro tra tanti parenti, quel qualcuno ci troverà contrari e noi non lo consentiremo"

A favore della possibile deroga agli spostamenti tra borghi è il governatore della Liguria Giovanni Toti che, in un'intervista al Corriere della Sera, ha affermato che "chi oggi ha paura di prendersi la responsabilità di consentire gli spostamenti fra piccoli comuni non soltanto commette un'ingiustizia ai limiti della costituzionalità, ma domani dovrà rispondere di pesantissimi danni all'economia"

Toti ha aggiunto di non essere negazionista e di essere disponibile "anche a decretare che esistono zone nere. Però, allo stesso tempo, ci sono realtà nelle quali possiamo permetterci più libertà e che non possono essere soggette a misure penitenziali"

Intanto, in Italia, l'Abruzzo rischia di rimanere una regione chiusa agli spostamenti fino a gennaio. Il presidente della Regione, Marco Marsilio, perciò sta chiedendo al governo la concessione di una "finestra" per gli spostamenti visto che il territorio è chiuso dallo scorso 18 novembre

Marsilio ha spiegato che è in corso un forte dibattito sulle conseguenze del blocco degli spostamenti interregionali anche nelle zone gialle a partire dal 21 dicembre

"Se dovesse permanere tale blocco - ha detto il presidente della regione Abruzzo - avremmo un buon argomento per presentare al governo una richiesta di decretare la zona gialla domenica 20, al fine di consentire una minima 'finestra' di spostamenti per una Regione altrimenti chiusa da metà novembre a gennaio"