
Qualità della vita, Pordenone al 1° posto. Scendono province più colpite dalla pandemia
All'ultimo gradino della classifica annuale di ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma c'è Foggia, che prende il posto di Agrigento. Milano scende al 45esimo posto, ma è prima per reddito e ricchezza

Come ogni anno torna la classifica di ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma sulla qualità della vita nelle province italiane. Quest'anno l'analisi ha tenuto conto della pandemia con i territori più colpiti dalla prima ondata che perdono più posizioni. Al vertice della lista c'è Pordenone
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Una sorta di staffetta tra la prima e la seconda provincia con la miglior qualità della vita rispetto allo scorso anno. Al secondo posto c'è Trento, risultata prima nel 2019. La seconda classificata torna però prima per quanto riguarda l'ambiente e l'istruzione e formazione
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Il salto positivo più alto spetta però ad Ascoli Piceno che è passata dalla 37esima alla quinta posizione. La provincia guida anche la classifica per quanto riguarda i reati e la sicurezza. In questo campo Ascoli è seguita da Nuoro, Treviso e Oristano, mentre ultima è Rimini per il terzo anno consecutivo

Agrigento, invece, sale di due posti e da ultima diventa terz'ultima per qualità della vita

Tra le province più colpite dalla pandemia che hanno perso posizioni c'è Bergamo, che scende dal 26esimo posto dell'anno scorso al 40esimo di quest'anno. Lodi indietreggia di 37 posizioni, Milano di 16, Piacenza di 41, Cremona di 46. In definitiva, la qualità della vita è risultata buona o accettabile in 60 su 107 province italiane. Dai dati si desume inoltre che circa il 42,5% della popolazione italiana, era circa il 44% lo scorso anno, vive in territori contraddistinti da una qualità della vita scarsa o insufficiente

Il gruppo di province caratterizzate da un livello di qualità della vita insufficiente è composto quest'anno esclusivamente da province dell'Italia meridionale e insulare. Il che significa che la qualità della vita di oltre il 60,1% della popolazione residente nel Mezzogiorno è al di sotto di livelli considerati accettabili. Deludono anche le grandi aree urbane, come Milano che scende alla 45esima posizione

Bologna e Bolzano guidano la classifica per quanto riguarda affari e lavoro. Il capoluogo emiliano è anche al secondo posto per reddito e ricchezza e istruzione e formazione. (Nella foto: Bologna)

Riguardo alla sicurezza sociale, quest'anno sono stati considerati indicatori utili a catturare l'effetto determinato dall'attuale crisi pandemica come la variazione nella mortalità e l'incidenza dei casi registrati di Covid-19. La provincia che quest'anno apre la classifica è Imperia, con un balzo di 89 posizioni, seguita da Benevento, Ascoli Piceno e Fermo. Le province del Sud tornano a figurare nel gruppo di testa, invertendo una tendenza consolidatasi nelle passate sette edizioni. Nel gruppo di coda Bergamo, Lodi, Sondrio e Cremona

Isernia è al primo posto per tutto ciò che è relativo al sistema salute, seguita da Terni, Cagliari e Catanzaro. Le posizioni di coda vedono 6 città dislocate nel Nord-Ovest: Cuneo, Vercelli e Asti; Como; Imperia e La Spezia. Anche il Nord-Est figura nel gruppo di coda con 6 province, fra cui Trento; Vicenza e Treviso; Trieste e Gorizia; Reggio Emilia

Siena si conferma al primo posto nella classifica del tempo libero e turismo, confermando i piazzamenti conseguiti nelle sei passate edizioni, così come Rimini, Aosta e Verbano Cusio-Ossola, mentre Grosseto si piazza in quinta posizione. Chiude al classifica, come negli anni precedenti, Crotone