
Coronavirus, guida all'uso delle mascherine: lavabili, monouso e multistrato
Ne esistono di diversi tipi, monouso o riutilizzabili in tessuto, per adulti e per bambini. Tutte le informazioni su questo dispositivo di protezione ormai entrato a far parte della vita di tutti i giorni

Lavabili, monouso, in multistrato o in tessuto, trasparenti. L’universo delle mascherine, entrate nella nostra quotidianità è ormai sempre più vasto. Ecco una guida per orientarsi
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È importante la capacità filtrante di questi dispositivi di protezione, ma attenzione non devono rendere difficoltosa la respirazione

Una buona mascherina deve aderire bene al viso, coprendolo dal mento al naso, ma deve anche essere comoda e confortevole

Il nome più corretto per definire questo tipo di dispositivi che utilizziamo nella vita di tutti i giorni sarebbe quello di ‘mascherine di comunità’, che a differenza di quelle a uso medico non sono soggette a particolari certificazioni

Lo scopo di queste mascherine è quello di ridurre la circolazione del virus nella vita quotidiana

Non possono essere considerate dispositivi medici, bensì una misura igienica utile a ridurre la diffusione del virus SARS-COV-2

Cosa diversa rappresentano le mascherine a uso medico, sviluppate per essere utilizzate in ambiente sanitario e certificate in base alla loro capacità di filtraggio

Durante l'uso della mascherina è importante prestare molta attenzione alla pulizia delle mani

Quando si toglie la mascherina questa non va messa in tasca o poggiata su mobili e ripiani

Per quanto riguarda lo smaltimento, la mascherina monouso va nei rifiuti indifferenziati

Se si tratta invece di una riutilizzabile, bisogna metterla in una busta e seguire le regole per il suo riutilizzo dopo apposito lavaggio

Generalmente è sufficiente un lavaggio a 60 gradi con comune detersivo, ma è bene seguire le istruzioni del prodotto

Le mascherine sono obbligatorie nei luoghi chiusi anche per i bambini sopra i sei anni

Si è tornato a discutere del loro utilizzo in classe, dove infine è stato deciso che dovranno essere indossate soltanto laddove non sarà possibile rispettare la distanza di sicurezza

"Importante – ha spiegato il segretario della Sip, Società italiana di pediatria, Elena Bozzola- è che il bambino non si senta spaventato, impaurito o in pericolo indossandola. Prima è bene che i genitori tornino più volte sull'argomento per rassicurarlo"

"Se in tessuto o cosiddette chirurgiche è una scelta – ha aggiunto Elena Bozzola -. Meglio portarne due di scorta, nel caso dovessero umettarsi, e vanno indossate con le mani pulite. Anche dopo averle tolte, bisogna lavare le mani"

Per quanto riguarda invece gli insegnanti si sta pensando anche all'utilizzo di quelle trasparenti, pensate inizialmente per i non udenti, che permettono di vedere la bocca e l'espressione del volto

L'idea di questo tipo di mascherine è attribuita ad Ashley Lawrence, ventunenne che studia negli Stati Uniti per diventare assistente alla comunicazione delle persone sorde