
Tra chi sostiene che siano protettive e indispensabili e chi, invece, pensa possano risultare non solo fastidiose, ma perfino dannose, il dibattito resta aperto e non mette d'accordo nessuno, nemmeno il mondo della scienza

A poche settimane dalla riapertura delle scuole in Italia, prevista per il 14 settembre, il tema mascherine resta un tema di dibattito anche tra gli esperti. Le Regioni, nel frattempo, hanno già annunciato la loro netta opposizione nel caso dovesse passare le linea della mascherina obbligatoria in classe per gli alunni
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Anche il presidente del Comitato tecnico scientifico, Angelo Miozzo, ha precisato che non c'è "nulla di granitico" sulle mascherine. "Tra due settimane vedremo come è l'andamento dell'epidemia: se schizza verso l'alto molto probabilmente altre precauzioni dovranno essere prese ma siamo convinti questo non succederà"
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Miozzo ha aggiunto che il Cts starebbe valutando l'utilizzo di mascherine trasparenti per i docenti per vedere se sono "compatibili con il lavoro" senza che ci siano margini di rischio e ha ricordato che la struttura del commissario Arcuri fornirà 10 milioni di mascherine alle scuole

Secondo gli esperti, in ogni caso, sarebbero ancora troppo pochi i dati scientifici per poter dare risposte chiare e univoche. E troppe sarebbero anche le incognite su quel che accadrà alla riapertura delle scuole come la possibilità di garantire il rispetto del distanziamento e norme igieniche in aula come in palestra

"Ci sono pochi dati scientifici sull'argomento - spiega Carlo Signorelli, professore di Igiene all'Università Vita-Salute del San Raffaele - è difficile ricavarli vista la varietà di situazioni in cui può essere usata la mascherina"

"Di certo - sottolinea il professore - la mascherina aumenta la protezione dal contagio, ma bisogna commisurare l'obbligo di indossarla con le attività che devono essere svolte"

Per questa ragione, secondo Signorelli, bisogna innanzitutto appellarsi al buon senso: "Ha senso che la mascherina venga utilizzata a scuola quando è più difficile mantenere la distanza come ad esempio durante gli spostamenti, all'ingresso e all'uscita o durante l'intervallo"

Chi, invece, consiglierebbe la mascherina anche in classe è medico del lavoro e ricercatore all'Università di Milano-Bicocca, Michele Riva. "Si potrebbe poi allentare gradualmente l'obbligo a seconda dell'andamento dei contagi"

Secondo Riva, però, è chiaro che "il distanziamento funziona se si rispettano rigorosamente le norme igieniche, come starnutire o tossire nella piega del gomito, cosa non sempre scontata"
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"È impossibile - secondo Massimo Galli, responsabile del reparto Malattie infettive dell'Ospedale Sacco di Milano - ipotizzare che ragazzini e bambini possano indossarla per cinque ore di seguito, non ce la faccio neanche io"
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"È importante - ha aggiunto Galli - che la portino all'ingresso e all'uscita da scuola; durante l'intervallo pure, ma vedo difficile fare la merenda con la mascherina in faccia"

Ci sono alcune ipotesi, non ancora confortate da dati scientifici solidi, secondo le quali le mascherine, oltre ad essere fastidiose, potrebbero addirittura causare difficoltà di respirazione e concentrazione

"È possibile che le mascherine diano fastidio e di conseguenza possano causare distrazione - aggiunge Signorelli - ma si tratta di un fattore personale: qui si tratta di trovare regole comuni che vadano bene per tutti"

L'unico punto che, invece, sembra mettere tutti d'accordo è l'utilizzo della mascherina durante le ore di educazione fisica. Secondo Riva, ad esempio, "in questa situazione la mascherina non ha molto senso perché si può spostare e bagnare, risultando inefficace"

L'altro aspetto che mette d'accordo quasi tutti è il distanziamento e la possibilità di limitare le attività che aumentino eccessivamente l'emissione di goccioline respiratorie