Giuseppe Conte ad Amatrice tra commemorazione del terremoto e contestazioni. FOTO
Il ricordo del sisma che ha sconvolto il Centro Italia quattro anni fa è stato ricco di emozioni, spesso cariche di sofferenza per i mancati interventi in supporto alla popolazione colpita. Durante l'evento una donna si è rivolta al premier urlando "basta promesse", invitandolo a visitare la sua casa con le ruote. LA FOTOGALLERY
Giornata di emozioni e contestazioni per Giuseppe Conte. Il premier è tornato sul luogo del sisma dove si era già recato all'inizio del suo mandato. Tra l'attacco di una donna e le tante sedie vuote per protesta nell'area destinata ai familiari delle vittime del terremoto, questa nuova visita non è stata tra le più facili per il premier
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Arrivato al campo sportivo Paride Tilesi di Amatrice, ha partecipato alla celebrazione della Santa Messa in suffragio delle vittime del sisma del 24 agosto 2016
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Se l'area destinata alle autorità era affollata, tante sono state le sedie vuote, lasciate dai familiari di chi ha perso la vita durante il terribile sisma
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A presiedere la cerimonia il vescovo di Rieti, monsignor Domenico Pompili
Arrivando al campo il presidente si è intrattenuto per alcuni secondi con una donna che gli ha più volte ripetuto: "Siamo stanchi delle promesse, voglio risposte dal presidente. Voglio parlare con il presidente"
Pochi minuti prima dell'inizio della cerimonia, la residente contestatrice ha dichiarato: "Oggi dovevamo stare soli. Oggi era il nostro momento di raccoglimento e dovevano rispettare il nostro dolore. Siamo stanchi delle promesse, ho lasciato la mia terra e voglio tornarci. Voglio risposte dal presidente, voglio parlarci a tu per tu. Anche seduti a un tavolo di casa mia, sulle ruote"
La donna ha aggiunto: "Siamo amareggiati. Mio marito si è impiccato, non ha retto quanto abbiamo passato, mia figlia è lontana. Io voglio stare qui, tra la mia gente"
Conte ha assicurato: "Verrò a casa sua, ne parleremo dopo la celebrazione. Capisco la sua insoddisfazione"
Anche il primo cittadino di Amatrice Antonio Fontanella ha tentato di calmarla, sottolineando l’impegno per la ricostruzione
Alla celebrazione erano presenti molti cittadini della comunità laziale, insieme a numerose autorità
Tra queste hanno partecipato anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il capo dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli, e il commissario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini (nella foto)
Durante l'omelia il vescovo Pompili ha lanciato un'ulteriore stoccata alle autorità: "Tutto l’Appennino non ha smosso quello che ha creato il Ponte di Genova"
Il sacerdote ha continuato: "Non vogliamo morire di aiuti ma vivere di risorse: l’acqua che disseta Roma, l’aria pura, la terra sterminata possibilità di vita"
Il vescovo ha così raccolto l'invito lanciato dal papa durante l'Angelus, che ha invitato ad accelerare la ricostruzione per far sì che si possa tornare a vivere serenamente in queste bellissime terre dell’Appenino
La speranza è che anche attraverso le ultime ordinanze le popolazioni terremotate dell'Appennino centrale possano ritornare quanto prima a una vita normale