Orso M49 ancora in fuga, Lav: "Il recinto del Casteller è come una condanna all’ergastolo"
CronacaLa Lega Anti Vivisezione diffonde le immagini dall’alto dell’area del Centro faunistico a sud di Trento, suddivisa “in tre porzioni larghe meno di 50 metri, non può garantire il soddisfacimento delle necessità etologiche di un grande animale selvatico. Gli orsi hanno tutto il diritto di vivere in piena libertà, siamo noi umani a doverci adattare alla loro presenza favorendo la convivenza”
“Il recinto del Casteller non è una casa per orsi”. A dirlo è Massimo Vitturi, responsabile LAV animali selvatici, commentando le immagini dall’alto che la Lega Anti Vivisezione ha diffuso dopo la seconda fuga dell’Orso M49 dal Centro faunistico a sud di Trento. Lo spazio, spiega Vitturi, “suddiviso in tre porzioni larghe meno di 50 metri, non può garantire il soddisfacimento delle necessità etologiche di un grande animale selvatico, basti pensare che un orso percorre fino a 20 km al giorno”.
“Gli orsi hanno tutto il diritto di vivere in piena libertà”
“Quel recinto è come una condanna all’ergastolo per un innocente che non ha mai aggredito nessuno - prosegue Vitturi - sedato e castrato, è comprensibile che M49 abbia cercato nuovamente la libertà”. E attacca: “È la prova evidente di una gestione fallimentare da parte della Provincia di Trento, che non deve in nessun modo ricadere sulla vita di M49: gli orsi hanno tutto il diritto di vivere in piena libertà, siamo noi umani a doverci adattare alla loro presenza favorendo la convivenza”.
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La seconda fuga in un anno
L'orso M49, conosciuto con il soprannome di “Papillon”, è fuggito nella notte tra domenica e lunedì per la seconda volta in un anno dal Centro faunistico del Casteller. Questa volta, invece di scavalcare la recinzione esterna come aveva fatto il 28 aprile 2019, M49 prima è riuscito a superare la barriera elettrica, poi ha divelto la rete elettrosaldata costruita per evitare ulteriori fughe e ha piegato l'inferriata, dello spessore di 12 millimetri, fino a ricavarne un'apertura sufficiente per scappare verso i boschi. Ad accorgersi dell'ennesima evasione è stato il personale di guardia del recinto che, nonostante il tutto sia avvenuto al di fuori del campo coperto dalle telecamere, ha notato come il segnale del radiocollare di M49 ad un certo punto partisse dall'esterno del recinto. Già nella tarda mattinata di ieri M49 era stato individuato dai forestali nei boschi del gruppo montuoso della Marzola, sopra Trento, ma ha dimostrato in passato una grande capacità di spostarsi velocemente in diverse zone.