
Coronavirus, il viaggio sul treno regionale Ventimiglia-Torino: "Tutti ammassati". FOTO
Michela Calloni racconta il suo viaggio sul regionale 10137 da Ventimiglia a Torino. È domenica sera, le persone continuano a salire e in poco tempo il treno è stracolmo: “Ho finito il mio viaggio, con altre sei persone, nello spazio tra le carrozze”. Trenitalia risponde: “È tutto in linea con le disposizioni di quelle regioni”

“Mentre il governo chiede il prolungamento dello stato di emergenza fino a dicembre, sui treni regionali ci si comporta come se fosse già tutto finito”. A dirlo è Michela Calloni, una viaggiatrice che ha raccontato quello che è accaduto nel tratto da Ventimiglia a Torino, su un treno affollato e senza alcun distanziamento, domenica 12 luglio. Il capotreno le ha però spiegato che è tutto legale, perché le modalità di viaggio sono quelle consentite dalla Regione. Trenitalia, contattata da Sky Tg24, ha confermato (foto scattata da Michela Calloni sul regionale 10137)
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“Venivo dalla Francia, arrivata a Ventimiglia ho preso il regionale 10137 delle 15:28 di domenica 12 luglio in direzione Torino”, racconta Michela Calloni a Sky Tg24 (foto scattata da Michela Calloni sul regionale 10137)
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“Salgo sul regionale in seconda classe e, una volta salita, vedo subito che su alcuni posti ci sono i cartelli con scritto di non sedersi. Io prendo posto dove è libero” (foto scattata da Michela Calloni sul regionale 10137)
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“Man mano che il treno avanza però cominciano a salire tantissime persone, sale un signore e si siede al mio fianco. Io decido di spostarmi, ma le persone continuano a salire” (foto scattata da Michela Calloni sul regionale 10137)
Il post della viaggiatrice su Facebook
“Alcuni di noi finiscono per trovarsi in piedi, lasciando liberi gli sporadici posti rimasti con scritto di non sedersi. Ma arriva il capotreno e dice a tutti di mettersi seduti: ‘Non c’è più il distanziamento sociale, accomodatevi’” (foto scattata da Michela Calloni sul regionale 10137)

“Una signora chiede al capotreno se dunque non si corre più alcun pericolo e lui risponde: ‘Non ho deciso io, ma la Regione’”

“Sono venuta così a sapere che Liguria e Piemonte sono tra quelle regioni in cui non vige più l’obbligo del distanziamento sui treni regionali, e intanto continuavano a salire persone su persone”

“Per cercare di mantenere le distanze, in poco tempo mi ritrovo nello scompartimento tra le carrozze, ma il treno è così pieno che anche lì mi trovo presto con altre tre persone”

“Molti entravano anche senza mascherina, in costume, di ritorno da una giornata al mare, e alle fermate il controllore comincia a chiedere alle persone di non salire perché il treno è troppo pieno, ma senza successo: nessuno vuole perdere il treno del rientro”

“Così poco dopo siamo tutti ammassati l’uno sull’altro, e io finisco il mio viaggio spalmata per terra, circondata da almeno sei persone, allibita per la gestione di questa tratta, ma decisa a protestare perché le cose cambino”

Trenitalia, dopo essere stata informata di quanto successo durante il viaggio di Michela, ha spiegato che quanto è accaduto è perfettamente in linea con la normativa vigente

“Come stabilito dalle disposizioni n°41 del 26 giugno, della Liguria, e n°75 del 3 luglio, del Piemonte, all’interno delle carrozze è possibile utilizzare tutti i posti a sedere disponibili non considerando la presenza di eventuali marker rossi”, ha spiegato Trenitalia a Sky Tg24

Trenitalia ha precisato anche che non può che attenersi a quanto dicono le regioni per quanto concerne la sicurezza a bordo treno: “Lo stesso discorso vale anche per Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trento e Bolzano, Emilia Romagna, Puglia e Sicilia”

La garanzia sulla salute dei passeggeri, per l’azienda, resterebbe dal momento che “il personale è costantemente impegnato a far rispettare l’obbligo dell’uso dei dispositivi di protezione per naso e bocca e la frequente igienizzazione delle mani”

“In casi di sovraffollamento che violino le norme di sicurezza vigenti – concludono da Trenitalia – il capotreno può comunque fermare la corsa e chiedere alle persone di scendere”