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Coronavirus, il figlio dell’imprenditore veneto ricoverato: “Mio padre ha sbagliato"

Cronaca
©Ansa

Il 64enne paziente zero del nuovo focolaio post lockdown, denunciato dal governatore Luca Zaia, è in terapia intensiva all’ospedale di Vicenza. “Non so come possa essersi comportato in questo modo” sono le parole del figlio, amministratore di una delle aziende di famiglia

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“Non so come mio padre possa essersi comportato in questo modo”. Con queste parole il figlio dell’imprenditore veneto considerato il paziente zero che ha causato un nuovo focolaio nella regione, ha commentato l’atteggiamento del genitore parlando con La Repubblica. “Proprio lui che aveva adeguato tutte le sue aziende contro il rischio Covid”, ha aggiunto. Intanto l'impresa il cui titolare è risultato positivo al coronavirus, insieme ad altre quattro persone, ha diffuso una nota nella quale si specifica che le società "hanno sempre rispettato tutte le precauzioni e attuato i protocolli anti-Covid, in maniera attenta e dettagliata".  (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE).

“Ha sottovalutato la situazione”

Il figlio dell’imprenditore, amministratore di un’azienda di famiglia, ha condannato l’atteggiamento del padre spiegando che probabilmente “ha sottovalutato la situazione. Pensava che il virus si fosse presentato in forma lieve, credeva di potersela cavare da solo”. In una nota, siglata dalla famiglia e dalla direzione aziendale, si chiarisce invece che "ci stiamo attivando per dare un ulteriore messaggio di sicurezza e di certezza che non esiste alcun pericolo ulteriore di contagio, in quanto le persone potenzialmente coinvolte sono tutte in isolamento". Nel testo pubblicato sul sito dell'impresa si smentisce "ogni falsa notizia di coinvolgimento della famiglia al contagio del Covid-19 in quanto nessuno ha avuto contatti" con l'imprenditore contagiato "da svariate settimane".

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Il caso in Veneto

Il 64enne imprenditore vicentino, appena riaperte le frontiere con l'estero, è partito per un viaggio di lavoro in Serbia entrando in contatto con un 70enne, poi risultato positivo. Tornato in Italia, ha iniziato ad avvertire i primi sintomi della malattia ma ha continuato a lavorare e a spostarsi sul territorio prima di sottoporsi al tampone. L’uomo avrebbe partecipato anche a un funerale e a una festa. Risultato positivo, inizialmente ha rifiutato il ricovero. Per convincerlo a tornare in ospedale è dovuto intervenire il sindaco del suo paese. A causa dei suoi movimenti e contatti con altre persone avrebbe causato un nuovo focolaio in Veneto che, attualmente, ha fatto registrare 5 nuovi positivi, 89 persone in isolamento, mentre si attendono i risultati di altri tamponi fatti a coloro che hanno viaggiato o avuto incontri con l’imprenditore. Sulla vicenda è intervenuto anche il governatore Luca Zaia che ha segnalato il caso in Procura e chiesto al Governo di intervenire per inasprire le pene di chi ha comportamento che mettono “a repentaglio in maniera molto seria la salute”.

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Zaia: "Bisogna chiarire le regole per chi rientra dall'estero"

Per Zaia parte delle responsabilità sulla diffusione di nuovi focolai di contagi è del Governo a causa dell'ultimo decreto secondo il quale "chi scappa dalla quarantena non commette più reato". Il governatore del Veneto, intervistato da La Stampa, ha chiesto poi all'esecutivo di risolvere un altro problema. "L'imprenditore di Vicenza rientrava da un viaggio di lavoro in Serbia - ha spiegato - bisogna chiarire le regole per chi rientra dall'estero. Chi si sposta per lavoro non può restare nell'incertezza". Sulla situazione regionale, invece, Zaia ritiene che la situazione sia sotto controllo. "Attualmente ci sono 24 focolai: a inizio giugno erano 135 - ha sottolineato - e gli ultimi casi, come quello nel Vicentino, sono d'importazione".

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