'Ndrangheta: arrestato il boss Giorgio de Stefano, fidanzato di Silvia Provvedi

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L'operazione, chiamata "Malefix", è stata condotta dalla polizia contro le cosche De Stefano-Tegano e Libri di Reggio Calabria. Sebbene sia incensurato, per gli investigatori De Stefano "è da ritenersi il più valido rappresentante delle propaggini operative della cosca" a Milano

Giorgio De Stefano è stato arrestato nell'ambito di un'operazione condotta dalla polizia contro le cosche De Stefano-Tegano e Libri di Reggio Calabria. L'uomo è il compagno di Silvia Provvedi, del duo "Le Donatella". L'indagine è stata chiamata "Malefix" dal soprannome usato proprio da De Stefano, figlio naturale dello storico boss della 'ndrangheta Paolo. 

De Stefano ritenuto rappresentante della cosca a Milano

Sebbene sia incensurato, per gli investigatori Giorgio De Stefano "è da ritenersi il più valido rappresentante delle propaggini operative della cosca De Stefano a Milano, dove si è trasferito negli ultimi tempi". La compagna Silvia Provvedi è totalmente estranea all'inchiesta. Giorgio, già Condello Sibio, è stato riconosciuto nel 2017 con il nome del padre naturale, il boss Paolo De Stefano. La relazione con la componente del gruppo "Le Donatella" è iniziata oltre un anno fa e recentemente la coppia ha avuto una figlia. Proprio Silvia, durante il reality Grande Fratello nel 2018, indicava il fidanzato con il soprannome di "Malefix".

Silvia Provvedi

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L'invito da esponenti della cosca a mantenere riservatezza

Giorgio De Stefano, a causa del legame con Silvia Provvedi è apparso su alcune riviste descritto come "famoso imprenditore calabrese che viene da una importante famiglia, si divide fra la Calabria, Milano ed Ibiza ed è tra i soci proprietari del Ristorante Oro di Milano". La "notorietà" ricevuta da De Stefano, rileva il gip nell'ordinanza, non era sfuggita a Alfonso Molinetti, ritenuto esponente di spicco della cosca, che, intercettato, aveva invitato il giovane "alla massima cautela" sollecitandolo a una minore ostentazione dei propri beni e a uno stile di vita meno appariscente. 

Nell'operazione arrestati 21 esponenti della 'Ndrangheta

Nell'ambito dell'operazione "Malefix" sono state emesse 21 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di presunti capi storici, elementi di vertice, luogotenenti e affiliati alle cosche della 'ndrangheta De Stefano-Tegano e Libri. Sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsioni in danno di imprenditori e commercianti, detenzione e porto illegale di armi, aggravati dal metodo e dalla agevolazione mafiosa. Eseguite anche numerose perquisizioni e alcuni sequestri di aziende nelle quali sono stati impiegati circa 200 agenti. 

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