Livorno, truffe alle assicurazioni: 89 indagati, anche il cantante Enrico Nigiotti

Cronaca

L’operazione, chiamata “Triade sicura”, riguarderebbe presunte frodi che avvenivano attraverso la falsificazione della documentazione sanitaria ed informatica relativa a sinistri stradali, allo scopo di ottenere illeciti risarcimenti da parte delle compagnie assicurative. Nigiotti sarebbe coinvolto per un risarcimento di 12mila euro in seguito a un incidente stradale avvenuto nel febbraio del 2018. Il cantante conferma di essere indagato, dichiarandosi però estraneo ad ogni fatto illecito

Anche il cantante livornese Enrico Nigiotti risulta tra gli indagati nell'inchiesta condotta da carabinieri e procura di Livorno su presunte truffe alle assicurazioni. Il bilancio dell’operazione, chiamata “Triade sicura”, è di 10 misure cautelari per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione ed al “fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona". Complessivamente gli indagati sono 89, di cui 2 destinatari della custodia cautelare in carcere: si tratta di un medico legale - il principale indagato - e la sua collaboratrice. Al medico è stata applicata anche l'interdizione dall'esercizio della professione. Tra gli 89 anche 3 destinatari della custodia cautelare degli arresti domiciliari: un medico psichiatra, la sua collaboratrice ed un esperto informatico.

Nigiotti: "Io estraneo a qualsiasi illecito"

Nigiotti sarebbe coinvolto per un risarcimento di 12mila euro in seguito a un incidente stradale avvenuto nel febbraio del 2018, nel comune di Sanremo. Il cantante, in una nota, conferma di essere indagato, dichiarandosi però estraneo ad ogni fatto illecito. '"Riguardo l'operazione Triade Sicura - scrive Nigiotti - che oltre me vede indagate altre 71 persone con una serie di sinistri stradali, attualmente non sono a conoscenza degli atti di indagine avendo saputo solo il titolo di reato per il quale si sta procedendo. Io sono rimasto coinvolto un anno fa in un brutto incidente stradale nel quale ho rischiato la vita". "Confido di poter chiarire il prima possibile la mia posizione - prosegue il cantautore- ma, al momento, devo ancora ricostruire i fatti e recuperare i documenti relativi al risarcimento del danno derivante da quel sinistro. Ho piena fiducia nella magistratura e valuterò con il mio avvocato le iniziative da intraprendere a tutela della mia persona". "Al momento - conclude - posso solo dichiarare la mia estraneità a qualsiasi fatto di natura illecita, avendo sempre agito nel pieno rispetto della legge”.

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La presunta rete che organizzava le frodi

L’operazione è iniziata nel maggio 2019. Le indagini hanno consentito di prospettare la sussistenza di una collaudata rete di 18 professionisti, composta da 7 medici e 3 loro collaboratori, 6 avvocati, un fisioterapista ed un esperto informatico, che si sarebbe occupata di falsificare la documentazione sanitaria ed informatica relativa a sinistri stradali, allo scopo di ottenere illeciti risarcimenti da parte delle compagnie assicurative. Sono 35 gli incidenti stradali per i quali l'associazione avrebbe chiesto ed ottenuto da importanti gruppi assicurativi risarcimenti di danni fisici, biologici ed esistenziali sovrastimati, per un valore complessivo di circa 650mila euro. Sono in corso accertamenti per ulteriori 6 sinistri in fase di liquidazione. In seguito ad accertamenti patrimoniali a carico del principale indagato sono stati sequestrati quattro immobili e numerose opere d'arte. Il valore dei beni in sequestro supera i 2 milioni di euro. A Livorno e nelle province di Pisa, Massa Carrara, Pistoia, Lucca, Firenze, Bologna e Milano sono state eseguite 79 perquisizioni. Oltre agli 8 associati, sono state perquisite 71 persone coinvolte nei sinistri stradali che avrebbero consentito l'alterazione dei loro referti medici.

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