Coronavirus, in un liceo di Bergamo già pronte le aule con divisori: ecco come sono. FOTO
Il preside del liceo artistico Giacomo e Pio Manzù ha progettato e fatto realizzare 40 divisori in cartone e polipropilene per gli studenti che dovranno affrontare l’esame di Stato: “Non li abbiamo pensati per settembre, ma potrebbero tornare utili”. Locatelli (Consiglio superiore di sanità): “Misura estrema da attuare se non ci sono alternative”
Il liceo artistico Giacomo e Pio Manzù di Bergamo, una delle città più colpite dalla pandemia di coronavirus in Italia, ha già fatto realizzare 40 divisori da installare tra i banchi. Il preside, Cesare Botti (in foto), ha detto di averli pensati per l’esame di maturità e per i dipendenti amministrativi, ma che potrebbero tornare utili anche per il rientro in classe a settembre
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I divisori, come ha spiegato Botti al Corriere della Sera, hanno bordi in cartone in cui infilare per ogni lato un foglio di polipropilene. La struttura viene poi fissata al banco. Non sono in plexiglass, come inizialmente scritto, materiale decisamente più costoso. Sono stati progettati direttamente dal preside
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Botti ha spiegato al Corriere che l’obiettivo dei divisori è “dare garanzie di sicurezza aggiuntive a professori e candidati durante l’esame di Stato. Docenti e studenti potranno scegliere se usarli o no e i fogli si potranno sostituire per garantire l’igiene. Ne abbiamo acquistati altri per i nostri amministrativi”
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I divisori, secondo il preside del liceo Manzù, non sono stati pensati in vista del rientro in classe degli studenti a settembre, ma “potrebbero permettere di far tornare gli studenti a scuola, magari anche senza mascherina”
Lo speciale coronavirus
Dopo aver saputo che il ministero dell’Istruzione stava lavorando sull’ipotesi dei separatori in plexiglass tra i banchi, la scuola bergamasca ha deciso di fare una prova per vedere l’effetto degli schermi posizionati su 24 banchi in un’aula
Sul tema è intervenuto anche Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, secondo cui l’idea di separatori tra i banchi è “una misura estrema, da attuare se non si riesce a fare di meglio”
Locatelli ha spostato l’attenzione sulle altre possibili misure di sicurezza da introdurre, dai percorsi separati nelle aree di ricreazione alle mascherine indossate sia dal personale sia dagli studenti sopra i 6 anni, accortezze che secondo il professore “sono sufficienti per evitare la ripresa dell’epidemia”
Sull’ipotesi dei divisori si è espresso su Facebook anche Paolo Limonta, assessore all’Edilizia scolastica del Comune di Milano e maestro di scuola elementare: “Non mi farò rinchiudere in un contenitore di plexiglass. E, soprattutto, non consentirò mai che ci vengano rinchiuse le mie bambine e i miei bambini”, ha detto
Secondo Limonta “serve chiarezza medico-scientifica che dica se è necessario per i bambini mettere la mascherina e tenere la distanza di un metro, e da quale età”