Anm, Giunta a rischio scioglimento dopo dimissioni vertici. Bonafede: "Serve riforma Csm"

Cronaca
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Passo indietro dopo la pubblicazione di intercettazioni di chat e conversazioni e una riunione durata circa 9 ore dei rappresentanti di Area e Unicost, il presidente Luca Poniz e il segretario Giuliano Caputo. La vicenda è legata all’inchiesta che ha travolto l'ex presidente dell'Anm Luca Palamara. Crimi: "Basta a degenerazioni del correntismo"

La Giunta dell'Associazione nazionale magistrati rischia lo scioglimento. Dopo la pubblicazione delle ultime intercettazioni nell'ambito dell'inchiesta che ha travolto l'ex presidente dell'Anm Luca Palamara, si sono dimessi i rappresentanti in Giunta di Area e Unicost, il presidente Luca Poniz e il segretario Giuliano Caputo. Una decisione arrivata dopo una riunione durata circa nove ore. All'interno della Giunta rimane solo la corrente di Autonomia e Indipendenza. Oggi i gruppi valuteranno come muoversi. Domani, invece, è in programma il consiglio del Comitato direttivo centrale. "Il vero e proprio terremoto che sta investendo la magistratura italiana dopo il cosiddetto 'caso Palamara' impone una risposta tempestiva delle istituzioni. Ne va della credibilità della magistratura, a cui il nostro Stato di diritto non può rinunciare", scrive su Facebook il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, che rilancia la proposta di riforma del Csm, sottolineando che la porterà in settimana all'attenzione della maggioranza. Il capo politico del M5s Vito Crimi conferma con un post su Twitter: "La riforma del Csm on è più rinviabile".  (I LEGALI DI PALAMARA: CADUTE LE ACCUSE PIÙ GRAVI). 

Le dimissioni dopo la pubblicazione di intercettazioni

Tutto è partito con il trojan iniettato nel cellulare dell'ex presidente dell'Anm Palamara, rinviato a processo a Perugia dopo la tempesta che ha travolto il Csm per il risiko delle nomine nelle Procure decise in camere d'albergo. Ad andare in frantumi è l'attuale dirigenza della magistratura associata, da poco in carica dopo lo tsunami giudiziario. A dimettersi sono stati il presidente Luca Poniz di Area, la corrente progressista delle toghe che era uscita “bene” dalla tempesta, e il segretario Giuliano Caputo di Unicost, la corrente più affondata perché dominata dal “ras” Palamara. Entrambi hanno fatto un passo indietro dopo la pubblicazione di intercettazioni di chat e conversazioni.

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I prossimi passi

I vertici dell'Anm hanno lasciato il mandato dopo una riunione fiume di nove ore nella sede del “parlamentino” delle toghe, in Cassazione, all'ultimo piano del Palazzaccio. Nella Giunta dell'Anm adesso rimane solo la corrente di Autonomia e Indipendenza, guidata da Piercamillo Davigo. Oggi i gruppi faranno valutazioni per capire come proseguire e vedere se c'è una nuova maggioranza o equilibri tali per cui una nuova compagine possa traghettare l'Anm fino alle elezioni previste per fine ottobre. Il consiglio del Comitato direttivo centrale dell'Anm è stato convocato per lunedì alle 19.

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Bonafede: "Serve riforma Csm"

 

"Nel mio discorso al Senato di mercoledì - scrive Bonafede su Facebook - tra i progetti da cui ripartire nel settore della giustizia, ho fatto riferimento alla riforma del Consiglio Superiore della Magistratura: adesso non si può più attendere. Questa settimana porterò all'attenzione della maggioranza il progetto di riforma, su cui tra l'altro avevamo già trovato un'ottima convergenza poco prima che scoppiasse la pandemia". Al centro del progetto, spiega il Guardasigilli, "ci sono: un nuovo sistema elettorale sottratto alle degenerazioni del correntismo; l'individuazione di meccanismi che garantiscano che i criteri con cui si procede nelle nomine siano ispirati soltanto al merito; la netta separazione tra politica e magistratura con il blocco delle cosiddette 'porte girevoli'".

 

Le parole del ministro

"Si tratta di leggi - afferma il ministro - di cui si parla da decenni: innovazioni non rinviabili su cui le istituzioni non devono dividersi ma, al contrario, devono compattarsi. Anche perché non sono norme 'contro' la magistratura ma a tutela della stragrande maggioranza di magistrati che ogni giorno, con passione e professionalità, lavorano per la tutela dei diritti di tutti i cittadini. Sono quei magistrati che non meritano di essere trascinati in un vortice di polemiche che mira a fare di tutta l'erba un fascio". "Come ho detto in queste settimane (in cui mi sono state addirittura attribuite, strumentalizzandole, decisioni che sono della magistratura), un uomo delle istituzioni non deve alimentare le polemiche ma - conclude - risolvere i problemi con i fatti".

Crimi: "Proposta Bonafede dirà basta a degenerazioni correntismo"

Su Twitter, Crimi scrive che "il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede porterà una proposta che dirà basta alle degenerazioni del correntismo e garantirà all'organo di autogoverno quella indipendenza necessaria a governare uno dei tre poteri dello Stato".

I ministri Luigi Di Maio, Alfonso Bonafede e Roberto Speranza, arrivano a palazzo Madama per la seduta del Senato in cui si voterà la sfiducia individuale al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, Roma 20 maggio 2020.
ANSA/ALESSANDRO DI MEO

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