Caso Procure, Luca Poniz è il nuovo presidente dell'Anm: "Stop al carrierismo"

Cronaca
(Foto Ansa)

Il pm milanese eletto dopo l’addio di Pasquale Grasso, che si è dimesso oggi dopo la bufera scatenata dall’inchiesta. “Si è creata una brama di carriera con magistrati che si sono costruiti appositi percorsi”, ha detto il nuovo numero uno del “sindacato delle toghe”

Ci proverà Luca Poniz, fino a ieri vicepresidente, a portare l’Anm fuori da quella che lui stesso ha definito "notte della magistratura". Il pm milanese è stato scelto come nuovo presidente del “sindacato” delle toghe dopo le dimissioni di Pasquale Grasso in seguito alla bufera scatenata dall’inchiesta di Perugia in cui è indagato l’ex numero uno dell’Anm Luca Palamara. Due i punti centrali del discorso di Poniz dopo la sua elezione: linea dura contro il carrierismo in magistratura e contro le “porte girevoli” tra politica e toghe. “Dobbiamo ripensare alla degenerazione del correntismo e del carrierismo - ha detto il neopresidente della corrente progressista Area - alle progressioni di carriere, si è creata una brama di carriera con magistrati che si sono costruiti appositi percorsi".

“Un percorso lungo e doloroso”

Un nuovo assetto quello che si trova a guidare Poniz, con Magistratura Indipendente che si trova fuori dalla Giunta pagando la sua linea “morbida” con i consiglieri del Csm coinvolti nel caso delle Procure ai quali ha ordinato di rimanere al loro posto anziché chiederne le dimissioni. Ma proprio a MI il neopresidente, nel suo discorso, ha teso la mano per il futuro: "Quello che emerge da questa vicenda è un percorso lungo e doloroso. Non è un regolamento di conti ma una riflessione politica e credo ci vogliano i tempi perché questa maturi, se e quando maturerà tutta la giunta sarà felice di ridisegnarsi". Nell'ora in cui la questione morale ha proporzioni "gigantesche" - ha detto Poniz - sarà un caso, ma alla guida del “sindacato” sono stati messi magistrati che lavorano lontano da Roma.

A settembre l’assemblea generale, a novembre il congresso

Poniz si è anche rivolto alla base della magistratura, anche a chi non è mai stato iscritto a una corrente, dicendosi intenzionato a "dare voce a tutti", in primis con l'assemblea generale fissata per il 14 settembre, poi con il congresso di fine novembre in programma a Genova. Anche le elezioni suppletive per il Csm, previste in ottobre per sostituire due dei togati dimissionari, possono essere un'occasione "per una competizione davvero aperta", ha osservato il presidente, con candidati esterni alle correnti.

Il nuovo assetto dell'Anm

Nel nuovo ordine dell’Associazione nazionale magistrati, che vede l’uscita di MI dalla Giunta, si inserisce anche l’ingresso di Autonomia e Indipendenza, la corrente di Piercamillo Davigo, con Cesare Bonamartini, giudice a Brescia, vicesegretario generale. Resta segretario Giuliano Caputo di Unicost, pubblico ministero a Napoli. Ala sua corrente, che ha tra gli iscritti Palamara, viene riconosciuto di averlo subito isolato e di aver spinto per le dimissioni dei suoi consiglieri al Csm: Luigi Spina - anche lui indagato a Perugia per favoreggiamento e rivelazione di segreto d'ufficio - e Gianluigi Morlini. Unica donna nel “gotha” delle toghe è Alessandra Salvadori di Unicost, presidente di sezione al Tribunale di Torino, vicepresidente dell'Anm.

Le dimissioni di Grasso e Racanelli

Oltre a Grasso, oggi ha dato le dimissioni anche il segretario di Magistratura Indipendente Antonello Racanelli. Dalle ultime intercettazioni, è emerso che Racanelli, procuratore aggiunto a Roma, sapeva dell'esposto presentato dal pm di Roma Stefano Fava contro Paolo Ielo, braccio destro di Pignatone e titolare del processo Consip. Avrebbe dato il suo benestare al piano di Palamara e soci per screditare Ielo e portare a capo della Procura capitolina Marcello Viola, attuale procuratore a Firenze, mettendo all'angolo le candidature di Giuseppe Creazzo e Francesco Lo Voi. "Posso affermare con certezza che non ho mai parlato con Fava dell'esposto e che ne ho parlato con Palamara come con altri colleghi dell'ufficio, tra cui lo stesso procuratore Pignatone. Mi auguro che sia fatta piena luce sulle numerose vicende che sembrano emergere dalle intercettazioni e che riguardano altri colleghi", ha detto Racanelli.

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