L’ideatore del Bosco verticale di Milano a Repubblica: “Chi ha una seconda casa ci si trasferirà o ci passerà periodi più lunghi. Salviamo i piccoli centri abbandonati con un progetto nazionale”. Parola chiave gli spazi aperti, ma con agevolazioni e meno auto
In seguito alla pandemia da coronavirus “in Inghilterra già si prevede una grande spinta verso l’abbandono delle zone più densamente abitate” e questo “succederà anche in Italia”. È la previsione dell’archistar Stefano Boeri che, intervistato da Repubblica, spiega che nel dopo-emergenza “chi ha una seconda casa ci si trasferirà o ci passerà periodi più lunghi”, lasciando le città (AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - LE GRAFICHE - SALA: "A MILANO DOPPI TURNI PER LE SCUOLE" - IN LOMBARDIA ZERO NUOVI CONTAGI NON PRIMA DI FINE GIUGNO).
“Salviamo i borghi abbandonati”
L’Italia, dice l’ideatore del Bosco verticale di Milano, “è piena di borghi abbandonati, da salvare. Abbiamo un’occasione unica per farlo” con “un grande progetto nazionale” di riqualificazione di paesi e piccoli centri abbandonati. “Ci sono 5.800 centri sotto i 5mila abitanti, e 2.300 sono in stato di abbandono - spiega Boeri - Se le 14 aree metropolitane adottassero questi centri, con vantaggi fiscali e incentivi… E già ci sono luoghi meravigliosi dove ti danno la casa in un centro storico a un euro, in Liguria, e lungo la dorsale appenninica” (FOTO SIMBOLO – IN ARRIVO L’APP PER IL TRACCIAMENTO DEI CONTAGI - I NUMERI DELL'ITALIA - CHI SONO GLI ESPERTI DELLA TASK FORCE PER LA FASE 2 - ZAIA: "FASE 2 SARÀ DI CONVIVENZA CON IL VIRUS).
“Più spazio per noi, meno per le auto”
Per Boeri la chiave è “portare tutto all’esterno”. “I negozi dovranno avere dei dehors” perché “lo spazio chiuso è pericoloso in caso di pandemia”, ma per questo “bisognerebbe togliere le tassazioni per chi occupa uno spazio esterno”. Quel che serve è “aria, il virus all’aria non sopravvive. Quindi, più spazio per noi, meno per le auto”. Poi un invito e un appello: “Usiamo le piazze, facciamo una campagna ‘venite nelle piazze italiane a fare cultura’, abbiamo così tanti festival, concentriamoli tutti a settembre” (CALA L'INQUINAMENTO SULLE CITTÀ EUROPEE - SEMPRE PIÙ ANIMALI NELLA MILANO DESERTA)