Dai pannelli in plexiglass agli erogatori igienizzanti: sono diverse le alternative proposte da privati per la riapertura della stagione. Da Rimini, però, i lavoratori del settore protestano: “Sono follie”. Intanto dal governo arriva il via per i lavori di manutenzione
"I pannelli in plexiglass non si possono mettere assolutamente, quando il sole sarà a picco già nei primi giorni di giugno sarebbe come essere dentro un forno. Manca l’aria è impossibile…". Commentano così i bagnini e i lavoratori del settore balneare la possibilità di utilizzare pannelli in plexiglass per contrastare il Coronavirus in spiaggia nella stagione estiva. In realtà, una normativa che regoli l’eventuale afflusso di turisti nelle località marine non c’è ancora. Gli stabilimenti in questa fase devono restare chiusi ma sono diverse le idee, più o meno fantasiose, che arrivano dai privati. Intanto, dal governo è arrivato il via libera ai lavori di ripristino e manutenzione per spiagge e campeggi (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - I NUMERI ITALIANI: GRAFICHE - LE IPOTESI PER LA FASE DUE - LA APP "IMMUNI").
Le alternative al plexiglass
“Ci hanno proposto dei tunnel 'igienizzanti' o il bagnino che con un erogatore deve sanificare la gente, ma sono tutte follie. Noi vogliamo accogliere i turisti con il sorriso ma è impossibile pensare che si possa venire ad abbronzarsi con la mascherina”, dice Mauro Vanni a Sky Tg24, presidente a Rimini di una cooperativa bagnini. “Garantiremo accoglienza e salute senza stravaganze, l’unica strada percorribile è il distanziamento”, dice invece Gabriele Pagliarani, un bagnino della Romagna (LE TAPPE DELL'EPIDEMIA - LE FOTO SIMBOLO - “IO RESTO A CASA” - ZAIA: "PLEXIGLASS IDEA INQUIETANTE).
La ripartenza dei lavori
Intanto, il via libera ai lavori di ripristino e manutenzione per spiagge e campeggi arrivato dal governo (con una precisazione della presidenza del Consiglio e rilanciato dalla sottosegretaria al turismo Lorenza Bonaccorsi), non sembra sortire il risultato sperato. "Una precisazione tardiva e incompleta", denuncia all'Ansa il presidente del sindacato italiano balneari (Sib) Antonio Capacchione, "tardiva perché arrivata dopo che diverse regioni sono state costrette ad intervenire, ma anche incompleta perché manca ogni riferimento alle attività di allestimento delle spiagge". Marco Maurelli, direttore di Federbalneari Italia, invece afferma: "Alcune ordinanze regionali sono da perfezionare almeno in alcuni punti, come quelli che riguardano le installazioni delle strutture stagionali, ma rispetto alla situazione di stallo vissuta fino ad ora, la precisazione del governo è comunque un passo avanti, che consente agli imprenditori di cominciare a lavorare". Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari Confindustria conferma: "Credo si debba tener conto soprattutto del buon senso".