Martina Voce, da Oslo le prime immagini della ragazza accoltellata dall'ex

Cronaca

La 21enne fiorentina è sopravvissuta all'aggressione da parte dell'informatico norvegese di origini indiane Mohit Kumar, 24enne, che ha tentato di ucciderla impugnando un coltello militare col quale le ha inferto 25 colpi. I medici colpiti dalla sua capacità di reagire. Il padre accanto a lei: "È fortissima"

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Arrivano da un ospedale di Oslo, in Norvegia, le prime immagini di Martina Voce dopo la terribile aggressione subita da parte dell'ex compagno a colpi di coltello. La 21enne fiorentina non ha timore di mostrare le mani fasciate e le cicatrici a testimonianza dell'incredibile prova di forza dimostrata per sopravvivere al tentativo di femminicidio di Mohit Kumar, 24enne informatico norvegese di origini indiane, che l’ha aggredita impugnando un coltello militare col quale le ha inferto 25 colpi. Serviranno ancora almeno altri quattro mesi, di cui tre senza mangiare. Soltanto dopo, si spera, potrà tornare alla vita di prima. 

Martina Voce
vg.no

Le parole del padre: "Martina è fortissima"

Le prime foto di Martina dopo l'aggressione sono state pubblicate dal quotidiano norvegese Vg. Ad accompagnarle le parole del padre, che le è è sempre stato accanto durante queste difficili settimante in ospedale. “Mia figlia è fortissima. Il percorso riabilitativo procede bene, anche se sarà lungo”, dice Carlo Voce, avvocato fiorentino che ieri è partito da Oslo per tornare in Italia. “Oggi intanto inizierà la fisioterapia alle mani”. Perché per la 21enne, ogni giorno è ancora una conquista: prima l'intervento alla lingua che le ha consentito di tornare a parlare e riprendersi la sua voce. Poi le mani, quelle con le quali ha tentato di difendersi dalla furia omicida dell’uomo. Oggi sono completamente ingessate, ma con le dita è riuscita a stringere quelle del padre e della sua amica Nelly che la va a trovare ogni giorno. È anche a lei, oltre che agli inquirenti che ha raccontato quei minuti d’inferno, grazie a un supporto che la aiuta a parlare per non sforzare le corde vocali. “I sanitari", dice chi le sta accanto, "sono colpiti dalla sua capacità di recupero, e sono fiduciosi anche per la mobilità del volto”.

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