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Coronavirus Italia, Arcuri: "Nessuna ripresa senza salute e sicurezza"

Cronaca

Il commissario straordinario, in conferenza stampa, avverte sull'emergenza Covid-19: "Un errore contrapporre salute e Pil". Mentre sulle aziende sottolinea che "il 60% delle imprese italiane continua a lavorare"

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"Dobbiamo continuare ad agire con la cautela e la prudenza di questi mesi", così il commissario straordinario al coronavirus, Domenico Arcuri, in conferenza stampa, fa il punto sull’emergenza sanitaria sottolineando che “è clamorosamente sbagliato comunicare un conflitto tra salute e ripresa economica”. Per il commissario “senza la salute e la sicurezza la ripresa economica durerebbe come un battito di ciglia”. Poi traccia un parallelo tra le vittime della seconda guerra mondiale e quelle da Covid-19 in Lombardia: “5 volte i morti civili della guerra” (GLI AGGIORNAMENTI - I NUMERI ITALIANI: GRAFICHE - LE IPOTESI PER LA FASE DUE - LA APP "IMMUNI")

Arcuri: “No a improvvisazioni”

Arcuri evidenzia che bisogna continuare a tenere in equilibrio l’aspetto sanitario con quello economico e alleggerire “progressivamente le misure di contenimento, garantendo la sicurezza e la salute del numero massimo di cittadini possibile”. “No a improvvisazioni ed estemporaneità”, è l’avviso del commissario.  

In Lombardia 5 volte morti civili della guerra

Arcuri, riportando i numeri delle vittime in Lombardia durante la seconda guerra mondiale, spiega che "tra l'11 giugno 1940 e il 1 maggio 1945 a Milano sono morti sotto i bombardamenti della seconda guerra mondiale 2 mila civili, in 5 anni" mentre "in due mesi in Lombardia per il coronavirus sono morte 11.851 civili, 5 volte di più. Un riferimento numerico clamoroso". "Oltre alla solidarietà che dobbiamo ai lombardi", aggiunge, "e alla consapevolezza della gravità dell'emergenza in quelle terre, dobbiamo anche sapere che stiamo vivendo una grande tragedia, non l'abbiamo ancora sconfitta". 

In tempi brevi metteremo in campo contact tracing

Il commissario ricorda anche che i 5 elementi necessari per poter far ripartire il Paese sono: rafforzamento del sistema sanitario, cautela e consapevolezza della popolazione sulle regole base, i tamponi, il contact tracing e i test sierologici. Proprio sul contact tracing dice che "è avviata la fase dei test, dobbiamo sovrapporre il funzionamento dell'applicazione a un modello di sistema sanitario, faremo una sperimentazione in alcune aree del Paese, in tempi ravvicinati sarà messa in campo e ne incentiveremo l'uso tra i cittadini". 

L'app sarà volontaria, nessun obbligo d'installazione

L'app per il contact tracing è stata donata a titolo gratuito dalla Bending Spoons e Arcuri chiarisce che non c'è alcun guadagno e che potrà essere scaricata su base volontaria. "Nessuno sarà obbligato a installarla sul telefono mobile. Ci aspettiamo che un numero molto alto di cittadini lo faccia - ha aggiunto - gli esperti ci dicono che almeno il 70% della popolazione dovrebbe farlo per dargli un significato importante". Il commissario chiarisce che l'app sui telefoni dei cittadini garantirà completamente l'anonimato e non ci sarà nessuna finalità diversa. "I dati saranno conservati in un server pubblico - fa sapere - sono per definizione criptati, nessuna preoccupazione per un loro maldestro utilizzo. Si usa tecnologia blutooth e non geolocalizzazione, come prevede la legge sulla privacy".Per il commissario le aree in cui sperimentare l’app potrebbero essere tre: una al nord, una al centro e una al sud.

“Per la Fase 2 dispositivi sul territorio”

Parlando della Fase 2 Arcuri ha specificato che “siamo pronti per dotare il territorio italiano dei dispositivi che servono anche oggi. Ciò non significa che vada fatto oggi”. Il commissario all’emergenza ha aggiunto anche che “il 60% delle imprese italiane continua a lavorare e hanno una dotazione di mascherine che si sono giustamente procurate da sole. Probabilmente il 40% residuo quando riprenderà a operare si procurerà le mascherine”. Le mascherine hanno un costo e vengono distribuite a titolo gratuito al sistema pubblico, sanitario e parasanitario, ma Arcuri chiarisce che “se ci chiederanno nella fase due di distribuirla anche alle imprese lo faremo, ne abbiamo una dotazione sufficiente”.