Durante la conferenza stampa giornaliera il capo della Protezione civile ha letto un passaggio della missiva: “Abbiamo fatto ancora altri viaggi. Ogni volta che preparavamo le valigie, dentro lasciavamo sempre uno spazio. Era lo spazio riservato alla speranza”
Da dopo la diagnosi “abbiamo fatto ancora altri viaggi. Ogni volta che preparavamo le valigie, dentro lasciavamo sempre uno spazio. Perché quello spazio? Come l'abbiamo definito noi, era lo spazio riservato alla speranza”. Sono queste le parole che il signor Elio, padre di un ragazzo affetto da autismo, ha scritto in una lettera indirizzata al capo della Protezione civile Angelo Borrelli, il quale ne ha letta una parte durante la conferenza stampa giornaliera sull’emergenza coronavirus. Parole, ha detto Borrelli, che “spero siano un esempio e uno sprone per tutti quanti noi” (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - LE GRAFICHE - LE IPOTESI SULLA FASE 2 - IL BOLLETTINO DEL 17 APRILE).
“Nemmeno per un attimo i sentimenti dolorosi riescono a far vacillare l'amore”
Il capo della Protezione civile ha spiegato di aver ricevuto una prima lettera dal signor Elio, nella quale “c’era tutta la difficoltà di un genitore alle prese con una situazione difficile e resa ancora più complessa dall’emergenza che stiamo vivendo nel nostro Paese”. “Ho parlato a lungo con il signor Elio - ha raccontato Borrelli - e gli ho manifestato tutto il mio sostegno e quello dei volontari di Protezione civile che in Italia operano con professionalità al fianco delle persone più fragili. Quel papà, nel ringraziare me e il sistema della Protezione civile, ha deciso di indirizzarmi un’altra lettera”, quella che è poi stata letta durante la conferenza. “Ci sono parole di dolore, ma nemmeno per un attimo quei sentimenti dolorosi riescono a far vacillare l'amore e la speranza che quel padre nutre e custodisce”, ha detto Borrelli prima di leggere il passaggio della lettera (FOTO SIMBOLO – IN ARRIVO L’APP PER IL TRACCIAMENTO DEI CONTAGI - I NUMERI DELL'ITALIA).