La direttrice del reparto di Microbiologia e Virologia dell’ospedale Sacco di Milano ad Agenda: “La casistica è appena superiore a quella dell’influenza stagionale. Più che di pandemia, è un problema di organizzazione sanitaria”
Sull’epidemia di nuovo coronavirus in Italia “la reale problematica non è quella di una pandemia, ma è quella di rispondere in un periodo molto breve a ricoveri in terapia intensiva”. Lo ha detto la direttrice del reparto di Microbiologia e Virologia dell’ospedale Sacco di Milano, Maria Rita Gismondo, ad Agenda su Sky Tg24. La “casistica” del Covid-19, ha spiegato Gismondo, “è appena superiore a quella dell’influenza stagionale”, dunque si tratta piuttosto di un “problema di organizzazione sanitaria, perché stiamo avendo in un periodo molto breve molti casi critici”. (LO SPECIALE DI SKY TG24 - LA MAPPA DEL CONTAGIO - LE FAQ DEL MINISTERO - GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI).
Gismondo: “Assumiamo nuove energie”
Secondo l’esperta, per far fronte alla situazione, più che richiamare i medici in pensione come si prepara a fare la Regione Lombardia, si dovrebbero “assumere le nuove energie che sono pronte”, ha proposto Gismondo. “Sapevamo che saremmo rimasti scoperti di medici, e non solo in questo settore: diamo giusta soddisfazione ai giovani che aspettano di lavorare per noi nella sanità”, ha proseguito. “Lavorare in terapia intensiva, come medico e come infermiere, non è facile. Serve un addestramento, quindi non è possibile che (medici e infermieri, ndr) vengano deviati da altri reparti, che non sono abituati alla rianimazione e alla terapia intensiva, verso la cura di questi pazienti. Abbiamo bisogno di rianimatori, ma soprattutto di infermieri che sappiano trattare questi pazienti. Non è una banale terapia per cui qualsiasi medico può avere una preparazione”.
Il confronto con i numeri dell'influenza
La direttrice del reparto di Microbiologia e Virologia dell’ospedale Sacco di Milano ha poi fatto il punto sulla diffusione del nuovo coronavirus nel nostro Paese, confrontandola con i numeri dell'influenza stagionale. “A oggi in Italia abbiamo avuto 1.049 casi positivi, di cui 615 in Lombardia, e 29 deceduti. Ma stiamo parlando di 615 positivi su circa 5.723 tamponi. I ricoverati sono stati 256 e circa 80 in terapia intensiva”, ha detto Gismondo. “Facciamo sempre giustamente il paragone con l’influenza e cito solo dei numeri: dal 14 ottobre 2019 al 9 febbraio 2020 abbiamo avuto 5 milioni e 18mila casi, cioè il 9% della popolazione italiana con picchi massimi del 15%, con 300 morti dirette e da 4mila a 5mila indirette”.