Coronavirus, Borrelli: "Paziente zero non ancora trovato. Pronti a usare hotel e caserme"

Cronaca
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Il commissario per l'emergenza ha detto che sono 132 i positivi in Italia e che sono già disponibili migliaia di posti letto in decine di strutture militari nel caso fosse necessario mettere i cittadini in quarantena. Poi aggiunge: "Fatti oltre 3mila tamponi"

"Le strutture sanitarie non hanno ancora individuato il paziente - o i pazienti - zero dal quale è partita la diffusione del virus".  Lo ha detto il commissario per l’emergenza coronavirus Angelo Borrelli, che ha parlato con i cronisti facendo un punto sulla situazione. Lo stesso ha poi sottolineato che in Italia sono 132 le persone positive al coronavirus in Italia e che 26 di queste sono in terapia intensiva. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - LA MAPPA - DOMANDE E RISPOSTE).

Caserme e alberghi per fronteggiare eventuale emergenza

Per fronteggiare un’eventuale emergenza, Borrelli ha confermato che sono già disponibili "migliaia di posti" letto in decine di strutture militari in Italia nel caso fosse necessario mettere i cittadini in quarantena. Il commissario ha poi spiegato che l'Esercito ha messo a disposizione 3.412 posti letto in oltre mille camere, mentre l'Aeronautica ne ha dati circa 1.750. "Abbiamo fatto inoltre una ricognizione con le regioni per gli alberghi - ha aggiunto - e siamo pronti a utilizzarli. (LE MISURE DEL GOVERNO - LO SPORT SI FERMA - LE PAROLE DI SILERI).

"Fatti oltre 3mila tamponi, chiudere i territori unica misura"

Sui controlli, invece, Borrelli conferma che "al momento sono stati fatti oltre 3mila tamponi" per verificare la positività al coronavirus. C'è un "livello elevatissimo di screening sanitario". Infine, confermando che ancora non c'è un'indicazione precisa, Borrelli afferma: "È difficile formulare previsioni per quella che può essere la diffusione, l'unica misura concreta e valida da adottare è dunque quella di chiudere i territori". "Al momento - prosegue - le uniche aree sottoposte a isolamento in quanto ritenute focolai del virus sono i dieci comuni del lodigiano individuati nell'ordinanza del ministro della Salute e del governatore della Lombardia e il territorio del comune di Vo' Euganeo". Per ora non verranno presi provvedimenti per altre zone: "E' una valutazione che faremo con comitato tecnico scientifico e le regioni. Per il momento le aree sono quelle indicate".

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