Coronavirus, 12 casi tra cui una vittima in Veneto. Non si sa da chi è partito il contagio

Cronaca

I contagiati "sono tutti di Vo' Euganeo", ha detto il governatore Zaia, tranne uno proveniente da Mira, in provincia di Venezia. Chiuse tutte le università della Regione

Sono saliti a dodici i casi di persone risultate positive ai test sul Coronavirus in Veneto: tra loro che anche la prima vittima italiana. Il dato aggiornato è stato reso noto dal presidente della Lombardia Attilio Fontana in conferenza stampa mentre il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha confermato che i pazienti sono tutti di Vo' Euganeo, tranne uno di Mira, in provincia di Venezia (250 PERSONE IN ISOLAMENTO NEL LODIGIANO - LE FOTO DI CODOGNO DESERTA - E DI CASTIGLIONE D'ADDA - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - IL MONITO DELLA REGIONE LOMBARDIA - ITALIANI ALLA CECCHIGNOLA LASCIANO QUARANTENA - I CONSIGLI DEL MINISTERO DELLA SALUTE SUI SOCIAL - TUTTO QUELLO CHE BISOGNA SAPERE). La prima vittima in Italia è stata un 78enne che era ricoverato a Schiavonia da una decina di giorni per patologie pregresse che ne avevano già comporomesso le condizioni di salute: tra le persone risultate positive al virus ci sono anche due familiari del deceduto, che sarebbero la moglie e la figlia. Non si sa ancora da chi sia partito il contagio in Veneto. Intanto otto cittadini cinesi che gestiscono un'attività imprenditoriale a Vo' Euganeo sono stati portati in ospedale per verifiche sul loro stato di salute. Chiuse le università della Regione (UNIVERSITÀ CHIUSE IN LOMBARDIA, VENETO E A FERRARA).

I casi sospetti

A riferire delle verifiche in ospedale degli otto cittadini cinesi - che lavorano nel comune epicentro del contagio da Coronavirus in Veneto - è stato il sindaco Giuliano Martini. Il laboratorio gestito dai cittadini orientali è uno dei punti che il Comune e le strutture di prevenzione stanno sottoponendo a verifiche, per le indagini sul possibile "punto zero" della diffusione del virus. Si tratta di sette uomini e una donna.

Zaia: "Il virus è ubiquitario"

Zaia parlando del contagio di un uomo di Mira del 1953, ricoverato in terapia intensiva a Padova, ha detto: "È un altro caso di scuola perché non ha avuto nessun contatto da un portatore primario, quindi si può dire che questi tre casi dimostrano che il virus è ubiquitario come accade per la sindrome influenzale e non si sa da chi lo si è preso". Zaia immagina "che casi di questo tipo, senza contatto e senza caratteristiche di pazienti sospetti, siano la dimostrazione che avere altri episodi di contagio sia assolutamente possibile".

Le linee guida per il Veneto

Il governatore del Veneto Luca Zaia, dopo essere stato in videoconferenza con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro della Salute Roberto Speranza, ha rassicurato: "Siamo dell’idea che serva un approccio uniforme su tutto il territorio nazionale, è necessaria la tutela della salute dei cittadini e linee guida nazionali. Abbiamo già inviato ai sindaci del Veneto le prima indicazioni. Dodici persone sono positive, delle quale tre dei contagiati hanno sviluppato la malattia e uno di loro è morto. L'uomo di Mira ha condizioni di salute preoccupanti ma viene seguito costantemente".

Università chiuse

A causa dell'emergenza Coronavirus restano chiuse le Università del Veneto. Zaia, nel dare l'annuncio, ha precisato di essersi consultato con i rettori dei vari atenei della regione: "abbiamo deciso di tenerle chiuse dalla prossima settimana". 

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