La farmacia è aperta per urgenze ma a battenti chiusi, il comune focolaio del Covid-19 in Lombardia ha l'aspetto di una città fantasma. Il 38enne ricoverato, definito "paziente 1", è in condizioni stabili ma gravi ed è stato trasferito a Pavia
Le scuole e gli uffici chiusi, la piazza principale e le strade deserte. La farmacia aperta per urgenze ma a battenti chiusi. C'è il deserto a Codogno, il comune in provincia di Lodi dove è ricoverato il 38enne, contagiato da Coronavirus e definito "paziente 1" (AGGIORNAMENTI SULL'EPIDEMIA - GLI SPOSTAMENTI DEL 38ENNE). Insieme all'uomo sono risultati inizialmente positivi all'infezione anche la moglie - incinta all'ottavo mese - e un amico. Poi i casi in Lombardia sono aumentati. Adesso al Nord sono oltre 50 i contagiati e due le vittime (SECONDA VITTIMA ITALIANA - 250 PERSONE IN ISOLAMENTO NEL LODIGIANO - LE FOTO DI CODOGNO DESERTA - E DI CASTIGLIONE D'ADDA - LE PARTITE RINVIATE -UNIVERSITÀ CHIUSE IN LOMBARDIA, VENETO E A FERRARA).
Codogno come una città fantasma
Codogno, cuore del focolaio del Coronavirus in Lombardia, ha l'aspetto di una città fantasma anche agli occhi dei passeggeri sui treni in transito. La fermata è stata sospesa e alla stazione, chiusa e dove i treni non fermano più, "non si vede nessuno", riferisce il passeggero di un convoglio. Ma anche nelle strade limitrofe "non si vede nessuno".
Stabili le condizioni del 38enne
Sono stabili ma gravi, intanto, le condizioni del 38enne, dipendente della Unilever. Dopo il ricovero all'ospedale Civico di Codogno (Lodi), l'uomo è stato trasferito al reparto di rianimazione del Policlinico di Pavia. A seguirlo sono i medici di malattie infettive del San Matteo, uno dei centri di riferimento regionali per questa emergenza.