
Scampia, inizia abbattimento Vela Verde. De Magistris: "Vittoria contro pregiudizi". FOTO
Una ruspa in grado di arrivare fino a 52 metri di altezza demolisce la quarta delle sette Vele progettate negli anni '70 e diventate nel tempo simbolo di degrado. Il sindaco di Napoli: "Questo popolo è stato per anni mortificato ma non ha mollato"

È iniziata a Napoli la demolizione della Vela Verde di Scampia, fra le ultime a essere rimasta in piedi. Ad abbatterla una ruspa in grado di arrivare fino a 52 metri di altezza
Napoli, al via la demolizione della Vela Verde di Scampia
La Vela Verde è la quarta delle sette che furono progettate, negli anni '70, dall'architetto italiano Francesco Di Salvo, e diventate simbolo del degrado diffuso nell'area all'estrema periferia nord di Napoli
Napoli, studenti in corteo per demolizione della Vela Verde di Scampia
"È una vittoria contro i pregiudizi", ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, presente alla cerimonia

"Questo popolo - ha aggiunto De Magistris - è stato per anni mortificato ma non ha mollato, non ha perso l'umanità e la dignità e non era facile. Vivendo in queste condizioni avrebbe potuto cedere alla camorra ma non lo ha fatto anche se la camorra esiste ed è ancora forte"

Il sindaco di Napoli ha spiegato che nei cantieri "grazie alla nostra delibera sulle clausole sociali stanno lavorando i disoccupati di Scampia e dell'area Nord, cosi come a Bagnoli dovrà lavorare la gente di quella zona perché il lavoro è il primo diritto sancito dalla Costituzione"


Le prime tre Vele sono state abbattute tra il 1993 e il 2005, con quintali di esplosivo

La settima, la Vela Celeste, con i suoi 247 appartamenti, rimarrà invece in piedi, per ospitare gli uffici della Città Metropolitana e, per ora, gli abitanti della Vela Verde, fino a quando non saranno pronti i nuovi alloggi

La ruspa utilizzata permette di abbattere anche la dispersione delle polveri, dopo che è stato bonificato l'intero edificio, eliminando anche l'amianto

L'intero insediamento era stato pensato per diventare simbolo di un'edilizia popolare avveniristica e doveva ospitare 45mila persone

Prima degli anni '80 ne arrivarono invece 60mila e, con il terremoto del 23 novembre 1980, la popolazione arrivò a superare i 100mila abitanti

Da quel momento è cominciato un processo di degrado irreversibile nell'area, diventata luogo principale del mercato della droga e la piazza di spaccio più grande d'Europa, nonché teatro di due sanguinose faide di camorra









