
Patrick Zaky, Bologna scende in piazza per il ricercatore arrestato in Egitto. FOTO
In 5mila persone hanno partecipato al corteo organizzato dall'università di Bologna per chiedere la liberazione dell'attivista e ricercatore dell'ateneo fermato al suo rientro al Cairo. Il sindaco Merola: "Gli daremo la cittadinanza onoraria"

Oltre 5mila persone sono scese in piazza, a Bologna, per chiedere la liberazione di Patrick George Zaky, l'attivista e ricercatore dell'ateneo bolognese detenuto in Egitto
Respinta la richiesta di scarcerazione
"Ho pensato: diamo a Patrick la cittadinanza onoraria, ma sarebbe un atto in più. Lui è già un cittadino di Bologna, gliela conferiremo quando torna per festeggiare e per non dare pretesti a chi vuole fare il dittatore", ha detto, dal palco di Piazza Maggiore, il sindaco Virginio Merola. Insieme a lui, anche il rettore dell'Università, Francesco Ubertini
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La manifestazione è stata organizzata dal Consiglio degli studenti dell'Alma Mater Studiorum, a cui hanno partecipato docenti, cittadini, attivisti dei collettivi ed esponenti delle Sardine
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"Gli studenti dell'Università di Bologna sono cittadini di Bologna - ha spiegato il sindaco Merola - aspettiamo l'udienza di sabato e, se sarà necessario, continueremo a fare sentire la nostra voce"
La denuncia di Amnesty
L'evento si è concluso all'ombra di Palazzo d'Accursio, dopo la lettura degli articoli della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo per voce delle colleghe del ricercatore egiziano del master Gemma, sulle note di 'Imagine' di John Lennon e 'Bella Ciao'

"Abbiamo fatto un gesto semplice - ha affermato il rettore - abbiamo camminato insieme, un gesto ordinario per chiedere la liberazione di un nostro studente, un nostro allievo, un nostro compagno di studi, ma soprattutto un cittadino dell'alma universitas. La nostra comunità ha bisogno del suo desiderio di sapere, dei suoi dubbi, delle sue domande"

Proprio oggi (lunedì 17 febbraio) al giovane, detenuto nel suo Paese natale con l'accusa di propaganda sovversiva, il padre ha portato un orologio di plastica e alcuni libri, come ha riferito l'avvocato Wael Ghaly, a capo del pool di legali che difende lo studente fermato l'8 febbraio al Cairo
