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Gli italiani mangiano meno frutta e verdura, l'allarme di Coldiretti

Cronaca

Secondo le stime dell'associazione gli acquisti nel 2019 sono calati del 3% rispetto all'anno precedente. Un brusco calo che, sottolinea Coldiretti, ha fatto scendere il consumo individuale sotto la soglia minima di 400 grammi al giorno raccomandata dall'Oms

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Gli italiani mangiano sempre meno poca frutta e verdura: è l’allarme lanciato dalla Coldiretti in una stima basata su dati Cso. L’associazione spiega che gli acquisti nel 2019 sono scesi a circa 8,5 miliardi di chili, il 3% in meno rispetto all'anno precedente. Dopo tre anni di aumento progressivo della spesa "si è verificato un brusco calo che - sottolinea Coldiretti – ha fatto scendere il consumo individuale sotto la soglia minima di 400 grammi di frutta e verdure fresche per persona, da mangiare in più volte al giorno, raccomandato dal Consiglio dell'Organizzazione mondiale della sanità per una dieta sana". A provocare il calo è stato il -4% della frutta ed il -2% degli ortaggi nonostante il diffondersi di smoothies, frullati e centrifugati consumati al bar o a casa grazie alle nuove tecnologie.

“Allarme per bambini e adolescenti”

"Un dato ancora più allarmante - denuncia l'associazione - se si considera che a consumare meno frutta e verdura sono soprattutto i bambini e gli adolescenti, con quantità che sono addirittura sotto la metà del fabbisogno giornaliero, aumentando così i rischi legati all'obesità e alle malattie collegate".

Aumentano gli acquisti diretti dal produttore

A livello generale le mele restano il frutto più consumato davanti alle arance, mentre tra gli ortaggi preferiti dagli italiani salgono sul podio nell'ordine le patate, i pomodori e le insalate/indivie. In controtendenza rispetto al dato generale si registra un aumento degli acquisti direttamente dal produttore e nei mercati contadini: "a spingere le vendite della frutta e della verdura locali è soprattutto – spiega Coldiretti - la garanzia della stagionalità e della maggiore genuinità e freschezza del prodotto che, non essendo soggetto a lunghi tempi di trasporto, dura di più e, conseguentemente, azzera gli sprechi, rispetto soprattutto a quello proveniente dall'estero, spesso anche di minore qualità”. Il consiglio della Coldiretti per portare in tavola prodotti di qualità resta dunque quello di "acquistare direttamente dal produttore e di verificare comunque in tutti i punti di vendita sull'etichetta o sui cartellini l'indicazione obbligatoria della provenienza".