Firma celebre del giornalismo italiano e autore di saggi storici, aveva 84 anni. Ha raccontato la società e la politica italiana
È morto Giampaolo Pansa. Firma storica del giornalismo italiano e prolifico scrittore e saggista, si è spento a Roma a 84 anni.
Nato a Casale Monferrato nel 1935, laureato in Scienze Politiche a Torino dove era stato allievo dello storico Alessandro galante Garrone, Pansa aveva cominciato nel quotidiano torinese La Stampa, formandosi come cronista lì e nel milanese Il Giorno. Poi redattore capo al Messaggero e inviato prima per il Corriere della Sera, dove ha firmato lo scoop sul caso Lockheed, e poi per La Repubblica. Del quotidiano di Largo Fochetti è stato vicedirettore. La sua firma corrosiva ha animato per anni numerosi settimanali come Epoca, l'Espresso (di cui è stato condirettore), Panorama con la celebre rubrica Il Bestiario.
In anni più recenti Pansa ha scritto per il Giornale, il Riformista, Libero e La verità, per poi tornare al quotidiano di via Solferino. Proprio l'account twitter del Corriere della Sera ha diffuso la notizia della morta di Pansa.
Il giornalista e lo scrittore
Memorabili il suo reportage sulla Strage del Vajont ma anche gli articoli sull'attentato di Piazza Fontana, Pansa ha sempre raccontato con acume la società e la politica italiana, mettendo alla berlina i vizi della classe dirigente e proponendo un punto di vista controcorrente, sempre in grado di stimolare il dibattito e la riflessione: a lui si deve l'invenzione di "Balena Bianca" per definire la Democrazia cristiana. Pansa ha fatto molto parlare di sè anche come scrittore di romanzi storici e saggi, in particolare quelli dedicati alla storia della Resistenza: il suo Il sangue dei vinti, uscito nel 2003 per Sperling&Kupfer, metteva molto in evidenza le violenze commesse dai partigiani dopo il 1945 e scatenò feroci critiche da una certa parte della sinistra che lo accusarono di revisionismo. A completare quello che fu definito "il ciclo dei vinti" sono poi usciti Sconosciuto 1945, La Grande Bugia e I vinti non dimenticano. Nel 2011 ha firmato Poco o niente. Eravamo poveri. Torneremo poveri, in cui ritrae l'Italia degli umili tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX attraverso la storia dei propri nonni e genitori. E ancora La guerra sporca dei partigiani e dei fascisti e Sangue, sesso e soldi. Una controstoria d'Italia dal 1946 ad oggi. Gli ultimi libri libri sono l'autoritratto intitolato Quel fascista di Panza e un pamphlet su Salvini, Ritratto irriverente di un seduttore autoritario
La vita privata
Sposato, separato, ha avuto un figlio, Alessandro, ex amministratore delegato di Finmeccanica e scomparso prematuramente due anni fa a 55 anni. Giampaolo Pansa è morto assistito dalla compagna Adele Grisendi, scrittrice.