È il risultato di un primo censimento dopo il crollo nella galleria sulla A26 a dicembre: 105 sono sulla rete di Aspi. Sotto la lente gli adeguamenti previsti da una direttiva Ue, ma per la società "non riguardano la sicurezza strutturale". Aiscat: notizie fuorvianti
In Italia 200 gallerie sarebbero a rischio crolli, di cui 105 sulla rete in concessione ad Autostrade per l’Italia e 90 gestite da altre società. È il risultato di un primo censimento – secondo quanto riportano i quotidiani La Stampa e Il Secolo XIX – effettuato dalla Guardia di finanza dopo i controlli partiti in seguito al crollo nella galleria Bertè, sulla A26 in direzione Genova nei pressi del comune di Masone, avvenuto il 30 dicembre. Nel mirino degli investigatori ci sarebbe il mancato adeguamento alla direttiva Ue sulla sicurezza nelle gallerie, recepita dall’Italia nel 2006, i cui obiettivi dovevano essere raggiunti nell’aprile del 2019. Autostrade precisa: “Gli interventi previsti da tale normativa non riguardano la sicurezza strutturale delle gallerie”. E anche Aiscat, l'associazione delle concessionarie autostradali, aggiunge: "È profondamente sbagliato e fuorviante collegare i ritardi nell'adeguamento alla normativa europea con qualsiasi problema di sicurezza strutturale. Non ci sono 200 gallerie a rischio". "Non c'è un rischio ma una attività di adeguamento ad alcune norme obbligatorie, è una attività comunque in ritardo ma che garantisce la sicurezza dentro le gallerie”, conferma la ministra delle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli.
La direttiva Ue sulla sicurezza delle gallerie
La direttiva Ue 2004/54 ha fissato nuovi standard di sicurezza da rispettare per gli Stati membri, in materia di antincendio, illuminazione, vie di fuga, reti di protezione, drenaggio, semafori, ventilazione. Requisiti che, secondo il Sole 24 Ore, buona parte delle strutture non rispetterebbero, tanto che l’Italia potrebbe rischiare una procedura d’infrazione Ue. Una situazione che inoltre potrebbe pesare sul futuro di Autostrade nell’ambito delle discussioni in corso nel governo su una eventuale revoca della concessione o su una maxi-multa.
Autostrade: "Adeguamenti della direttiva non riguardano la sicurezza strutturale"
Autostrade intanto precisa che gli “adeguamenti” previsti dalla direttiva Ue “consistono nell’installazione di sistemi idrici, nella realizzazione di canali di scolo a bordo carreggiata, nell’illuminazione di aree di evacuazione, nell’implementazione di canali radio”. Sulla rete Aspi, continua la società, “l’adeguamento di tali impianti è in corso, o in alcuni casi già concluso, in oltre il 90% delle gallerie interessate. Nel restante 10% i lavori sono in corso di aggiudicazione”. Aspi afferma poi di aver “attivato una serie di misure compensative” come richiesto dal ministero dei Trasporti “per garantire un livello di sicurezza e prevenzione pari o maggiore rispetto a quello che si otterrà alla fine degli adeguamenti in corso”.