'Ndrangheta, blitz della Polizia contro le cosche infiltrate in Umbria: decine di arresti

Cronaca

Colpite le cosche Trapasso, Mannolo e Zofreo di San Leonardo di Cutro e i Commisso di Siderno, sia in Calabria che nella regione del Centro Italia. I clan erano riusciti a mettere le mani sul sistema economico umbro

Vasta operazione della Polizia contro alcune cosche della 'ndrangheta che avevano messo le mani sull'Umbria, infiltrando "in modo significativo" il sistema economico della regione. È il risultato di un'indagine durata diversi mesi che ha portato a decine di arresti e sequestri di beni per un valore di circa 10 milioni di euro sia in Calabria che in Umbria. 

Le infiltrazioni nel tessuto economico umbro

L'inchiesta dello Sco della Polizia con le squadre mobili di Perugia, Catanzaro e Reggio Calabria, coordinate dalle Dda di Catanzaro e Reggio, riguarda diversi presunti appartenenti alle cosche Trapasso, Mannolo e Zofreo di San Leonardo di Cutro e i Commisso di Siderno. Dagli accertamenti e dalle intercettazioni è emerso che le famiglie di 'ndrangheta non solo continuavano ad operare nei territori storicamente controllati, ma erano riuscite ad infiltrare anche il tessuto economico umbro.

Il traffico di stupefacenti e la creazione di società

Nello specifico in Umbira le cosche avevano dato vita a un traffico di stupefacenti, anche con la complicità di trafficanti albanesi. Avevano inoltre minato, attraverso attività di estorsione, la libera concorrenza nell'esecuzione di lavori edili, e si erano attivate a favore di soggetti candidati alle elezioni amministrative locali. Non solo: il sodalizio criminale aveva inquinato il tessuto economico attraverso la predisposizione di società, spesso intestate a prestanome o soggetti inesistenti, che offrivano prodotti illeciti a favore di imprenditori compiacenti. Un business, questo, che ha visto il coinvolgimento di soggetti vicini alla 'ndragheta vibonese e che ha consentito di ottenere grandi guadagni. Il tutto attraverso sofisticate truffe a danno di diversi istituti di credito e complesse operazioni di riciclaggio di denaro. Per questo, oltre che all'esecuzione delle misure cautelari personali, è stato disposto anche il sequestro di numerose società con sede in Umbria, ma anche nel Lazio e in Lombardia.

Nel mirino delle indagini anche storico leader dei Comisso

Nel mirino delle indagini è finito anche lo storico leader della cosca dei Comisso, "u quagghia", scarcerato a gennaio 2019 e ora destinatario di una misura di custodia cautelare in carcere. Centrale il suo ruolo nel riallacciare, mentre si trovava a Perugia per scontare la misura della detenzione domiciliare, i contatti con altri esponenti di spicco del sodalizio. E tra i destinatari del provvedimento cautelare del gip di Reggio Calabria, con un ruolo di spicco, c'è anche il figlio 36enne dello storico leader.

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