"Devono spiegarci come sono andate le cose", ha detto la mamma di Veronica al Corriere della Sera. "Un avvocato ci seguirà, vogliamo sapere come sono andate le cose"
La mamma di Veronica, la studentessa 19enne di Villongo (Bergamo), morta per una meningite fulminante agli Spedali Civili di Brescia, ha risposto al telefono ad alcune domande rivolte da una giornalista del Corriere della Sera: "è vero che mia figlia non tornerà più, è vero che niente me la ridarà. Ma voglio andare a fondo, perché devono spiegarci come sono andate le cose e, se qualcuno ha sbagliato, deve pagare".
"Vogliamo chiarezza su come sono andate le cose"
Durante la lezione alla Cattolica di Brescia, Veronica si era sentita male ed era stata accompagnata all'ospedale. "I medici", ha riferito la signora Debora Poli, "ci hanno riferito che andava tutto bene e che probabilmente aveva una gastroenterite acuta (...) Avevano deciso di tenerla sotto osservazione per la notte e noi ci siamo decisi a tornare a casa". Alle 3.30 il telefono ha squillato: "il quadro clinico era degenerato (...) Abbiamo trovato Veronica in terapia intensiva, intubata. Era tutta scura. Dopo un minuto che eravamo lì, ha avuto un arresto cardiaco. Alle 6.45 ci hanno detto che mia figlia era deceduta. Stamattina sembrava che escludessero la meningite, solo nel pomeriggio abbiamo saputo invece che sarebbe morta per quello. Abbiamo contattato un avvocato, che ci seguirà di qui in avanti, perché vogliamo sapere con chiarezza come sono andate le cose".
Oggi l'autopsia
Il direttore sanitario degli Spedali Civili di Brescia, Camillo Rossi, ha dichiarato: "la paziente aveva sintomi aspecifici. Sono stati disposti accertamenti ed è stata trattenuta in osservazione breve intensiva". I sintomi purtroppo sono peggiorati fino al sopravvenire della morte. Nella giornata di oggi verrà effettuata l'autopsia.