Caso Bibbiano, Andrea Carletti può tornare a fare il sindaco

Cronaca

Il Prefetto, interpellato sulla decisione di annullare l'obbligo di dimora nei confronti del primo cittadino Pd, ha precisato che Carletti può tornare a indossare la fascia tricolore. "Sensazione indescrivibile", dice il 47enne indagato nell'inchiesta "Angeli e Demoni"

"Dopo la revoca delle misure, Andrea Carletti da oggi può tornare a fare il sindaco in municipio a Bibbiano, nel pieno delle sue funzioni". A confermarlo è il Prefetto di Reggio Emilia, Maria Grazia Forte, interpellata sulla decisione della Cassazione di annullare l'obbligo di dimora nei confronti del primo cittadino Pd di Bibbiano, indagato nell'inchiesta "Angeli e Demoni", l'inchiesta sul presunto sistema illecito di affidi in val d'Enza (COSA SAPPIAMO SUL CASO BIBBIANO). Proprio dopo la revoca dell'obbligo di dimora e la possibilità di tornare ad esercitare il ruolo di sindaco, Carletti esprime la sua soddisfazione: "Una sensazione indescrivibile".

Carletti: "Gusto della libertà dopo cinque mesi"

"Lo so è solo un primo passo, ma riassaporare dopo 5 mesi il gusto della libertà è una sensazione indescrivibile". Queste le parole del sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti, dopo la decisione della Cassazione che ha revocato l'obbligo di dimora. "Da domani ritornerò al silenzio, non perché non abbia delle cose da dire, anzi, ma per il doveroso rispetto di chi sta ancora conducendo le indagini e soprattutto delle famiglie e dei minori coinvolti", ha aggiunto.

Prefetto: "Poteva già tornare sindaco lo scorso 20 settembre"

Sul ritorno di Carletti come sindaco di Bibbiano, il Prefetto ha poi precisato: "Tecnicamente poteva già farlo quando il 20 settembre scorso gli sono stati revocati gli arresti domiciliari". Lo stesso Prefetto aveva temporaneamente sospeso il sindaco dal suo ruolo vista la natura restrittiva delle misure cautelari, ma avendo il Riesame applicato l'obbligo di dimora (Carletti è residente ad Albinea, in un altro Comune) il primo cittadino non poteva mettere piede in sede. Una sospensione che dopo la decisione della Suprema Corte, cade automaticamente senza bisogno di ulteriori atti o revoche prefettizie.

Cosa succede ora

Ora Carletti potrà dunque decidere se continuare a indossare la fascia tricolore. Nell'eventualità in cui dovesse dimettersi, il Comune sarebbe a rischio commissariamento. Anche se, come ha spiegato il Prefetto, ci sono casi limite in cui se Carletti rassegnasse le dimissioni, è prevista l'assegnazione dell'incarico al vicesindaco di turno (in questo caso Paola Tognoni, che fino alla decisione di ieri sera presa dagli Ermellini, ha fatto da reggente) perlomeno fino al rinnovo del Consiglio Comunale.

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