Strage di Bologna, il pm chiede l’ergastolo per Cavallini: “È l'unica pena che merita”

Cronaca

Secondo il procuratore Enrico Cieri, l’ex Nar accusato di aver fornito supporto logistico a Mambro, Fioravanti e Ciavardini, deve essere ritenuto responsabile “nonostante il tempo passato e la sua condotta successiva”

La procura di Bologna ha chiesto l’ergastolo per Gilberto Cavallini, l’ex membro dei Nuclei armati rivoluzionari a processo per la strage del 2 agosto 1980 alla stazione centrale del capoluogo emiliano-romagnolo, che con i suoi 85 morti e 200 feriti fu l’attentato più sanguinoso degli Anni di Piombo. Per il pm Enrico Cieri “un delitto come questo, nonostante il tempo passato e la condotta successiva dell’imputato, non merita altra pena che l’ergastolo”.

Il pm: “Ha partecipato alla strage”

Il magistrato ha parlato mercoledì ai giudici della Corte d’assise durante la requisitoria. “Se doveste ritenere che Cavallini - ha detto Cieri - abbia semplicemente offerto ai tre condannati in via definitiva (Mambro, Fioravanti e Ciavardini, ndr) solo un passaggio fino a Bologna, mentre lui si dedicava ad altro, quantomeno dovreste ritenere il contributo di aver offerto una base logistica e documenti contraffatti”. In ogni caso, secondo il procuratore, “si tratta di una condotta di partecipazione colpevole alla strage, che lo deve far ritenere responsabile”.

Chi è Gilberto Cavallini

Gilberto Cavallini, già condannato all’ergastolo per altri fatti, nell’ottobre 2017 è stato rinviato a giudizio per le sue presunte responsabilità nella strage di Bologna. La procura gli contesta il fatto di aver fornito supporto a Giuseppe Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini, tutti e tre condannati in via definitiva per la bomba del 1980. Così, a oltre 30 anni dall'attentato, si è aperto un nuovo filone legale della vicenda nel tentativo di attribuire le responsabilità finora mai accertate.

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