L'Istat ha redatto un report sui ruoli di genere. Dall’analisi emerge che secondo quasi il 40% degli intervistati se una persona vuole, può sottrarsi alle aggressioni. Inoltre, per il 6,2% le donne serie non vengono violentate
Che le donne siano responsabili delle violenze sessuali subite è un pregiudizio che ancora permane in una buona parte della popolazione italiana. In occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, l'Istat ha pubblicato un report sui ruoli di genere: il 39,3% ritiene che una persona è in grado di sottrarsi a un rapporto sessuale se davvero non lo vuole, mentre il 23,9%, poco più di 1 su 5, pensa che le donne possano provocare le aggressioni con il loro modo di vestire. Se la vittima è ubriaca o sotto l'effetto di droghe, inoltre, per il 15,1% del campione intervistato, è almeno in parte responsabile (LE FOTO DELLE MANIFESTAZIONI IN TUTTO IL MONDO - GLI ULTIMI DATI - INTERVISTA DI SKY TG24 A JESSICA NOTARO).
6,2% della popolazione pensa che donne serie non vengono violentate
Dall'analisi contenuta nel report "Gli stereotipi sui ruoli di genere e l'immagine sociale della violenza sessuale", emerge anche che il 10,3% della popolazione crede che spesso le accuse di violenza sessuale siano false, mentre per il 7,2% "di fronte a una proposta sessuale le donne spesso dicono no, ma in realtà intendono sì" e per il 6,2% le donne serie non vengono violentate. Solo l'1,9%, invece, ritiene che non si tratta di violenza se un uomo obbliga la propria moglie/compagna ad avere un rapporto sessuale contro la sua volontà.
I pareri sugli schiaffi alle donne e sul controllo del cellulare
Lo studio ha indagato anche quale sia il parere degli italiani riguardo a schiaffi e controllo dei mezzi tecnologici. Il 7,4% delle persone intervistate ritiene accettabile sempre, o in alcune circostanze, che "un ragazzo schiaffeggi la sua fidanzata perché ha civettato/flirtato con un altro uomo", il 6,2% giustifica che in una coppia ci scappi uno schiaffo ogni tanto. Rispetto al controllo del telefono, invece, il 17,7%, più del doppio, ritiene accettabile sempre o in alcune circostanze che un uomo guardi abitualmente il cellulare e/o l'attività sui social network della propria moglie/compagna. Tra le regioni che presentano i livelli più bassi di tolleranza alla violenza spiccano la Sardegna, il 15,2% e la Valle d'Aosta, il 17,4%. Maglia nera, invece, in Abruzzo, con il 38,1% del campione, e in Campania, 35%.
Gli stereotipi più comuni
Se si guarda quali sono gli stereotipi sui ruoli di genere più comuni, si trovano soprattutto questi: "Per l'uomo, più che per la donna, è molto importante avere successo nel lavoro", indicato dal 32,5%; "gli uomini sono meno adatti a occuparsi delle faccende domestiche", per il 31,5%; "è l'uomo a dover provvedere alle necessità economiche della famiglia", per il 27,9%. Meno diffusa l'opinione che spetti "all'uomo prendere le decisioni più importanti riguardanti la famiglia", ritenuta corretta solo dall'8,8%. Un dato che emerge particolarmente è che il 58,8% della popolazione, tra i 18 e i 74 anni e senza particolari differenze tra uomini e donne, si ritrova in questi stereotipi, più diffusi al crescere dell'età e tra le persone meno istruite.
Il 64,5% della popolazione consiglia di denunciare
Nonostante i pregiudizi, in ogni caso, il 64,5% della popolazione consiglierebbe a una donna che ha subito violenza da parte del proprio compagno/marito di denunciarlo e il 33,2% di lasciarlo. Solo il 20,4% però indirizzerebbe la vittima verso i centri antiviolenza e il 18,2% le consiglierebbe di rivolgersi ad altri servizi o professionisti (consultori, psicologi, avvocati, ecc.). Il 2%, infine, suggerirebbe di chiamare il 1522 (il numero Antiviolenza e stalking).