Arrivato a Bologna il ragazzino punto da un trigone in Costa Rica: sarà curato al Maggiore

Cronaca

Il 12enne genovese è stato ferito dalla manta velenosa mentre stava facendo il bagno ed è rimasto paralizzato dalla vita in giù. È tornato in Italia grazie a un volo umanitario su cui hanno viaggiato anche i suoi genitori e suo fratello

È arrivato nella notte a Bologna il ragazzino genovese di 12 anni rimasto paralizzato in Costa Rica dopo che è stato punto al collo da un trigone, una specie di manta velenosa, mentre faceva il bagno. Il ragazzo è stato portato in Italia da un volo umanitario organizzato con un Falcon900 dell'Aeronautica Militare, atterrato nel cuore della notte all'aeroporto Marconi, dopo una viaggio durato 13 ore (GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI).

Il ragazzo è stato ricoverato al Maggiore 

A bordo dell’aereo c'erano anche i genitori e il fratello maggiore del 12enne, oltre che una dottoressa rianimatrice dell'Ospedale Maggiore. Mentre ad attenderlo in pista c'erano la nonna, con gli zii e altri familiari, arrivati da Genova. Il ragazzo è stato poi trasportato in ambulanza all'ospedale Maggiore e ricoverato nel reparto di Chirurgia vertebrale d'urgenza. Lì verrà seguito dal dottor De Iure che, sin dai primi giorni, si era detto disponibile a seguire il caso.

Il trasporto dalla Costa Rica all'Italia

Il ragazzino è stato punto mentre faceva il bagno nella spiaggia di La Mina ed è rimasto paralizzato dal tronco in giù. In un primo momento, era stato ricoverato all'ospedale pediatrico della capitale San José. I familiari del 12enne avevano poi preso contatto con l'Unità dipartimentale di Chirurgia vertebrale dell'ospedale Maggiore, che è specializzata in questo tipo di traumi. È  stato quindi organizzato il trasporto verso l'Italia, reso più complicato dal fatto che il ragazzino poteva essere trasportato solo in posizione orizzontale. Sul caso era intervenuto anche il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, che aveva scritto una lettera al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro degli Esteri Luigi Di Maio per chiedere "il trasporto urgente in Italia per ragioni sanitarie".

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