La donna dopo la condanna dei due carabinieri per omicidio preterintenzionale: "Finalmente abbiamo sentito la parola 'colpevoli'. Avevamo fatto una promessa davanti al corpo senza vita di Stefano e l’abbiamo mantenuta"
"Finalmente sentire la parola 'colpevoli', quella verità che noi sapevamo dall’inizio, ma non veniva fuori, per 10 anni è stata nascosta". A parlare è Rita Calore, madre di Stefano Cucchi, dopo la sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Roma che ha visto due carabinieri condannati per omicidio preterintenzionale (LA STORIA DI STEFANO CUCCHI).
"Lo avevamo promesso a Stefano"
Per la madre di Cucchi, la verità "stasera finalmente è venuta fuori e Stefano inizia a riposare in pace". A Stefano, ricorda Rita Calore, "quel giorno stesso davanti a quel corpo massacrato avevamo fatto una promessa: 'andremo avanti fino a quando non sarà scoperta la verità'. L’abbiamo mantenuta e proseguiremo".
La sentenza di condanna dei due carabinieri
"Colpevoli" di omicidio preterintenzionale sono stati riconosciuti Alessio Di Bernardo e Raffaele D'Alessandro, i due carabinieri condannati a 12 anni. L'imputato-teste Francesco Tedesco è stato condannato a 2 anni e 6 mesi per falso, ma è stato assolto dall'accusa di omicidio preterintenzionale. Poco prima è arrivata la sentenza per i cinque medici coinvolti nella vicenda e accusati di omicidio colposo: quattro sono stati prescritti e una assolta.