I genitori denunciano carenze, ritardi e mancanza di trasparenza. E sono preoccupati per la salute dei loro figli: hanno lanciato per questo una petizione al ministro Roberto Speranza, con raccolta firme davanti all’ospedale Monaldi di Napoli e online
I genitori dei bambini trapiantati di cuore e in attesa di trapianto scrivono al ministro della Salute Roberto Speranza. E’ una lettera accorata e arrabbiata che riguarda la ripresa delle attività all’ospedale Monaldi di Napoli, il maggiore centro trapiantologico infantile fermo per anni. Proprio una battaglia dei genitori, a causa dell’elevato tasso di mortalità, aveva dato vita a una sospensione delle attività per riorganizzare il processo. Sullo sfondo – ma non di secondaria importanza - come rilevato anche in un audit del 2016, i contrasti tra due dirigenti medici.
La battaglia dei genitori e la ripresa delle attività
Tra molte sofferenze per una assistenza non più soddisfacente, le famiglie dei bambini sono andate avanti nella protesta. A inizio 2019 interviene una delibera della giunta regionale presieduta da Vincenzo De Luca per la ripresa delle attività dal 1 aprile 2019, e uno stanziamento di oltre 3 milioni di euro era stato disposto negli anni precedenti per adeguare i reparti. Le attività, in effetti, sono riprese. Ma, denuncia il Comitato, poco è cambiato. E proprio quando il governatore De Luca va a discutere a Roma dell’uscita dal commissariamento della sanità, i genitori chiedono a Speranza di verificare che i Lea, cioè i livelli essenziali di assistenza, nei quali sono annoverati anche i trapianti, siano effettivamente garantiti. “La riorganizzazione delle attività – scrive il Comitato nella lettera – risente di un notevole ritardo sia rispetto alla definizione e pubblicazione dei protocolli, sia rispetto alla trasparenza della gestione delle liste e soprattutto rispetto all’attuazione delle linee guida dettate dal decreto riorganizzativo che è alla base della nuova autorizzazione”.
La denuncia e l’appello al ministro
In parole povere, i genitori denunciano carenze, ritardi e mancanza di trasparenza. E sono preoccupati per la salute dei loro figli: hanno lanciato per questo una petizione, con raccolta firme davanti all’ospedale e online, sul sito change.org. Questo, inequivocabile, il testo che invita a firmare: “Solo un tappeto nuovo sopra le stesse schifezze. L'organizzazione della rete trapiantologica è ferma al punto di partenza e le modifiche e i miglioramenti deliberati ufficialmente non sono stati attuati. La dirigenza dell'ospedale Monaldi dice di non avere in mano i documenti specifici riguardanti la riapertura dell'attività trapiantologica e la sua riorganizzazione. Intanto però i trapianti sono stati ripresi ma senza seguire le decisioni decretate”.