L’autunno delle manifestazioni legate al settore Istruzione è iniziato venerdì 8 con mobilitazioni di studenti. Lunedì 11 e martedì 12 in piazza docenti e personale scolastico. Si protesta per chiedere investimenti, ma anche garanzie sui precari e sul decreto Scuola
La scuola è ricominciata da poche settimane e sono state già proclamate le prime mobilitazioni: si è partiti venerdì 8 novembre, con protagonisti gli studenti, poi lunedì 11 e martedì 12 novembre toccherà a docenti e personale amministrativo. Lezioni a rischio in tutta Italia e possibili disagi (LO SPECIALE SCUOLA). Ad aprire le danze è la mobilitazione studentesca, con gli studenti in piazza per protestare contro i mancati investimenti da parte del governo nel settore Istruzione. Subito dopo il weekend sarà la volta dei docenti e del personale delle scuole, che sciopereranno all’inizio della settimana prossima. E questi saranno solo i primi scioperi del mese: in programma ci sono anche agitazioni sindacali il 27 novembre (personale ATA) e il 29 novembre (personale docente e dirigenti scolastici).
La protesta dell’8 novembre
I primi a scendere in piazza sono stati gli studenti. I coordinatori dei sindacati studenteschi universitari hanno annunciato: “Siamo in piazza in tutto il Paese assieme agli studenti e alle studentesse delle scuole superiori per chiedere investimenti in scuola, università e ricerca, per il diritto allo studio garantito a tutte e tutti”. Tra le principali lamentele al centro della protesta, ci sono i pochi fondi stanziati per la scuola dell’obbligo. Ma tornano anche i temi ambientali, grandi protagonisti delle ultime proteste giovanili (EDUSCOPIO 2019: LA CLASSIFICA DELLE MIGLIORI SCUOLE).
Lo sciopero dell’11 novembre
Lunedì 11 novembre sarà la volta dei docenti. Prevista una manifestazione a Roma e presidi in altre città d’Italia. A proclamare la manifestazione, alla cui base c’è il mancato impegno del Governo sul decreto scuola, sono i sindacati Flc-Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda. Nella giornata di lunedì verrà contestato soprattutto il fatto che il Governo abbia disatteso gli impegni assunti lo scorso aprile a Palazzo Chigi e poi ribaditi anche ad ottobre, in particolare quelli riguardanti i concorsi e le nuove norme sui diplomati magistrali. La protesta riguarda il comparto scuola al completo, compreso il personale ATA (LA SCUOLA ITALIANA IN 10 INFOGRAFICHE).
Lo sciopero del 12 novembre
Per il 12 novembre, lo sciopero generale è stato indetto da Anief (uno dei principali sindacati del comparto Istruzione). I motivi risalgono principalmente all’intento di modificare il decreto salvaprecari, la stabilizzazione del personale Ata, gli stipendi del personale scolastico, il problema del sostegno e dei diplomati magistrale. Lo sciopero riguarda infine anche il personale Afam e il mondo dell’università. Il sindacato chiede al Ministro Fioramonti che gli insegnanti e il personale scolastico possano decidere di rientrare a insegnare nella propria regione. In particolare, si chiede un emendamento in Parlamento per eliminare i vincoli ai trasferimenti previsti dalla vigente normativa: ora i vincitori dei concorsi ordinari e straordinari per l’anno 2020/2021 potranno essere assunti anche in una regione diversa da quella in cui risultano vincitori o idonei, ma in questo caso, dovranno accettare di restare fuori per cinque anni.
I possibili disagi
I maggiori disagi dovrebbero verificarsi nella giornata di lunedì (11 novembre) con le scuole che potrebbero non assicurare il normale svolgimento delle lezioni. Per il 12 invece sono previsti disagi nelle scuole, ma in misura minore.