Al piccolo, nato ad agosto, è stata diagnosticata una patologia rara. L’aspettativa di vita è molto breve, il neonato ha superato la fase critica. Per lui stanno arrivando richieste di affido e adozione da tutta d'Italia. Il medico: i genitori forse hanno avuto paura
Un bimbo, nato a Torino con una malattia molto rara e incurabile, è stato abbandonato dai genitori in ospedale. La sua patologia, l'Ittiosi Arlecchino, necessita di assistenza continua, ma è già scattata la solidarietà con richieste di affido e adozione che stanno arrivando da ogni parte d'Italia, e che saranno valutate dalla Casa dell'Affido del Comune e dal Tribunale dei minori. Bambini con l'Ittiosi Arlecchino in Italia ne nascono uno ogni due anni e mezzo: l'ultimo caso al Sant'Anna risale a oltre trent'anni fa.
La storia di Giovannino
Come racconta il quotidiano La Stampa, il piccolo è stato ribattezzato Giovannino ed è nato ad agosto all’ospedale Sant'Anna di Torino. I genitori naturali lo hanno abbandonato. Al neonato è stata diagnosticata l'Ittiosi Arlecchino, una patologia molto rara che di fatto lo obbliga a stare lontano dalla luce solare e gli provoca gravi difficoltà respiratorie. Giovannino adesso ha quattro mesi, viene accudito dal personale sanitario del Sant’Anna ma l'ospedale può farsene carico solo fino al sesto mese. Poi deve essere trovata una sistemazione per il piccolo.
"Molte le telefonate di famiglie disposte ad adottarlo"
"Nelle ultime ore sono giunte molte telefonate di famiglie disposte ad adottarlo - spiega il dottor Daniele Farina, direttore del reparto di terapia intensiva neonatale dell'ospedale Sant'Anna - ma occorre essere consapevoli che il piccolo necessita di molte cure, la pelle si spacca facilmente e deve essere trattata almeno tre volte al giorno con olio e crema idratante. Il rischio di contrarre infezioni è molto alto". "Stiamo girando le tante richiesta di adozione alla Casa dell'affido del Comune che farà le proprie valutazioni - aggiunge il medico - di certo si è attivata una catena di solidarietà che ha sorpreso tutti".
"Probabilmente hanno avuto paura di non riuscire a gestirlo"
"Per principio non giudico la scelta dei genitori di Giovannino. Gli hanno dato la vita, ora la famiglia gliela troviamo noi", commenta ancora Farina. La malattia non è stata diagnostica durante la gestazione, e "prendere la decisione di lasciarlo in ospedale è devastante - aggiunge il medico - Probabilmente hanno avuto paura di non riuscire a gestirlo, paura di non poter far fronte alle spese economiche". "È un bambino normale, solo molto sfortunato, sorride e ama essere portato in giro", conclude il dottor Farina.
La lettera del Cottolengo: "Ci è venuto subito nel cuore il desiderio di accoglierti "
Tra chi si è offerto di prendersi cura di Giovannino anche la Piccola Casa della Divina Provvidenza, storico luogo di accoglienza di Torino fondato dal santo sociale Giuseppe Cottolengo. Don Carmine Arice, Padre generale della Piccola Casa, conosciuta anche con il nome di Cottolengo, ha scritto una lettera indirizzata al bambino: "Caro Giovannino, quando questa mattina abbiamo letto la tua storia, così breve ma già così importante, ci è venuto subito nel cuore il desiderio di accoglierti tra noi. Sai, don Giuseppe Cottolengo ha voluto una casa proprio per quanti fanno fatica a trovarne una perché la loro situazione di vita o di salute era particolarmente difficile. E così vogliamo continuare a fare anche noi. Anche per te, caro Giovannino, vorremmo pensare un'accoglienza degna del valore infinito della tua esistenza, con tutto ciò che sarà necessario e nelle modalità che richiede una situazione così particolare come la tua: insomma una casa con persone che ti vogliono bene e si prendono cura di te fino a quando sarà necessario. Se poi ci sarà una famiglia, con un papà e una mamma che vorranno essere tuoi genitori - conclude don Arice nella lettera a Giovannino - saremo contenti di affidarti a loro".
Il governatore Cirio: "Il Piemonte è con te"
Alla lettera di padre Carmine ha risposto, con un post su Facebook, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio: "Grazie padre Carmine. La Regione sara' al vostro fianco. Giovannino, il Piemonte è con te".
Cosa è l'Ittiosi Arlecchino
La malattia diagnosticata al bimbo è l’Ittiosi Arlecchino (COSA È), una grave disfunzione congenita della pelle, che in pratica è spaccata in grosse placche quadrangolari che ricordano le pezze colorate del personaggio della commedia dell’arte. La patologia è rarissima: si riscontra un caso ogni milione di nati. La mortalità è molto alta: di solito, chi nasce con l'Ittiosi Arlecchino, muore nelle prime settimane di vita. Il piccolo Giovannino ha superato questa fase acuta ma le sue aspettative di vita restano comunque basse.