Mafia, Cassazione: "No ai domiciliari per Brusca". Maria Falcone: "Risposta di giustizia"

Cronaca

I giudici hanno respinto la richiesta dei legali dell'uomo che innescò l'ordigno di Capaci. La sorella di Falcone: "Risposta alla richiesta di giustizia dei cittadini". Grasso: "Brusca a differenza di Riina si è ravveduto"

Giovanni Brusca rimarrà in carcere: è quanto ha deciso la Corte di Cassazione, respingendo la richiesta dei suoi legali di ottenere la detenzione domiciliare. Continuerà dunque a scontare la sua pena nel carcere di Rebibbia. Brusca è l'uomo che innescò l'ordigno che a Capaci uccise il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta.

La sorella del giudice Falcone: "Risposta di giustizia"

"Con la sua decisione la Cassazione ha dato una risposta alla richiesta di giustizia dei tanti cittadini che continuano a vedere nella mafia uno dei peggiori nemici del nostro Paese". Così Maria Falcone, sorella del giudice morto nella strage di Capaci, ha commentato la decisione della Cassazione. "Se si accetta che per un fine superiore vengano concessi benefici ai criminali che collaborano con lo Stato - ha poi aggiunto - Resta però inaccettabile la concessione di sconti ulteriori a chi si è macchiato di delitti tanto efferati".

Pietro Grasso: "Brusca non è come Riina e Provenzano"

"Per me è stato giusto che Riina e Provenzano siano rimasti in carcere fino alla loro morte, ma uno come Brusca non si puo' valutare alla stessa maniera". Pietro Grasso, in un'intervista al Corriere della Sera, riflette così sulla decisione della Cassazione. "Ha scontato oltre 23 anni in carcere e tra due anni la pena sarà esaurita, gode già di permessi che per certi versi gli concedono più spazi di libertà rispetto alla detenzione domiciliare: è la dimostrazione che collaborare paga", ha poi continuato l'ex presidente del Senato.

Fine pena nel 2022

Con il suo ricorso, la difesa di Brusca aveva impugnato la decisione del tribunale di sorveglianza di Roma che, il 12 marzo scorso, aveva respinto l'istanza dei domiciliari. La pena di Brusca termina nel 2022, ma già alla fine del 2021, per effetto dei benefici penitenziari, potrebbe essere definitivamente libero. Entro un mese saranno rese note le motivazioni della Cassazione.

Il legale: "Troppe polemiche"

"E' una lotta infinita, è sempre molto difficile presentare un'istanza per conto di Giovanni Brusca per le polemiche che inevitabilmente precedono ogni volta una decisione. Io prendo atto di quanto deciso dalla Cassazione e aspetto di leggere le motivazioni anche se mi rendo conto delle conseguenze importanti che ci sarebbero state in caso di accoglimento del ricorso. Io comunque non intendo mollare", ha commentato l'avvocato Antonella Cassandro, difensore dell'ex boss di Cosa Nostra.  

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