Citylife, dieci anni in timelapse: i grattaceli spuntano sullo skyline di Milano. VIDEO

Cronaca

Per celebrare un decennio di scatti, l’autore Alberto Fanelli ha deciso di pubblicare 4.30 minuti di immagini che mostrano la crescita dei palazzi sull’orizzonte, dal 2009 al 2019. Il fotografo: "Testimonianza del cambiamento che l'uomo può imprimere al proprio habitat"

Un timelapse realizzato nell’arco di dieci anni (dal 2009 al 2019), con i grattaceli di Citylife che spuntano dal nulla come piante che si conquistano lo skyline di Milano. È questo il progetto nato da un’iniziativa personale di Alberto Fanelli che, esattamente dieci anni fa, ha cominciato a scattare le foto del nuovo quartiere milanese dal tetto di casa sua. Ora il fotografo ha deciso di pubblicare il video (che non è la versione ufficiale di Citylife) per festeggiare la ricorrenza dei 10 anni di riprese.

Tutto cominciato nel 2009

"A luglio del 2009 era stata appena abbattuta la vecchia Fiera di Milano e davanti a casa mia il panorama si presentava completamente piatto", spiega Alberto Fanelli. "Si sapeva però che sarebbe nato un nuovo quartiere con parco pubblico, residenze e 3 grattacieli. Un'ottima occasione per pianificare e progettare un timelapse di lunghissimo periodo", aggiunge.

Citylife decide di finanziare il progetto

Dopo due anni, Citylife ha visto la prima parte del progetto e ha deciso di premiare Fanelli finanziando l’opera: "Nel corso dei successivi anni i punti di ripresa sono diventati 5 – prosegue il fotografo - Citylife ha deciso di acquistare quanto realizzato nei primi due anni di riprese e ha finanziato le successive installazioni e manutenzioni".

Fanelli: "Risultato di pazienza e forza bruta"

"Il progetto era ed è una testimonianza tangibile e visivamente interessante del cambiamento che l'uomo può imprimere al proprio habitat, in questo caso un habitat urbano", dice Fanelli. "Il risultato", spiega ancora, "alla fine è frutto della unione di pazienza e forza bruta, applicate all'arte visuale. Forza bruta perché ci sono 5 macchine ogni 30 minuti scattano ininterrottamente da anni, generando oltre 340mila file da elaborare. E pazienza certosina perché poi la selezione delle foto è in gran parte manuale e il processo di stabilizzazione ed eliminazione degli sbalzi dinamici è piuttosto complesso e laborioso".

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