Carabiniere ucciso, Elder ai suoi legali: "Avevo paura di essere strangolato"

Cronaca

Gli avvocati del giovane americano raccontano che il loro assistito "ha detto di essere oggetto di un’aggressione da parte di Cerciello, non sapeva che fosse un carabiniere". La difesa del ragazzo non esclude che possano esserci altri testimoni

"Elder ci ha detto che aveva paura di essere strangolato, di essere oggetto di un'aggressione da parte di Cerciello quella notte, non sapeva che fosse un carabiniere". E’ quanto fanno sapere Roberto Capra e Renato Borzone, legali di Finnegan Lee Elder, il ragazzo americano reo confesso dell'omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. Elder, arrestato per l’uccisione del carabiniere, insieme a Christian Gabriel Natale Hjorth, non ha ribadito la confessione al Gip.

Legali Elder: "Non escludiamo nuovi testimoni"

Capra inoltre riferisce: "Stiamo conducendo una serie di accertamenti per stabilire con esattezza la dinamica di quanto è accaduto quella notte sul luogo dell'omicidio e non è escluso che, aldilà delle persone direttamente coinvolte, possano esserci dei testimoni che possano aiutare a chiarire la vicenda". Il legale aggiunge: "Ci auguriamo che la Procura riesca ad acquisire tutte le immagini della videosorveglianza in strada, affinché venga fatta piena luce sul caso".

La famiglia di Elder: “Speriamo che la verità venga fuori”

Immagini già chieste anche dal padre di Elder "per mostrare cosa è realmente accaduto". L'uomo è tornato negli Usa, dopo aver fatto visita al figlio a Regina Coeli. La famiglia Elder ha fatto sapere da San Francisco tramite un loro legale di auspicare che "la verità venga fuori e nostro figlio torni presto a casa". "Abbiamo l'impressione che l'opinione pubblica abbia avuto un resoconto incompleto della verità degli eventi", ha detto l'avvocato Craig Peters davanti alla casa degli Elder a San Francisco, leggendo un comunicato.

Le indagini sull'omicidio di Mario Cerciello Rega

Le indagini sull'omicidio di Cerciello Rega proseguono. Negli ultimi giorni nell'ufficio del sostituto procuratore Maria Sabina Calabretta alla presenza del procuratore facente funzioni Michele Prestipino e del procuratore aggiunto Nunzia D'Elia, sono state sentite diverse persone. Tra le persone ascoltate anche Andrea Varriale, il collega che era di pattuglia con Cerciello dalla mezzanotte del 26 luglio. Una serie di verifiche volte a chiarire cosa è avvenuto quella sera tra la zona di Trastevere e quella di Prati. La settimana prossima verranno effettuati nuovi accertamenti tecnici. Va avanti anche l'attività istruttoria sulla foto scattata a Christian Gabriel Natale Hjorth, in cui compare bendato e con le mani legate nella caserma dei carabinieri.

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