Le ipotesi di reato sono concorso in omicidio colposo e omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro. Tra gli indagati anche il gestore dell'impianto di Arcelor Mittal, Stefan Michel Van Campe. Oggi un altro incidente nel siderurgico, nessun ferito
Sono otto gli indagati per la morte di Cosimo Massaro, il gruista di Arcelor Mittal precipitato in mare nel porto di Taranto il 10 luglio scorso mentre era al lavoro su una gru che si è spezzata dopo essere stata investita da una tempesta. Il corpo è stato ritrovato dai sommozzatori a sei metri di profondità, dopo tre giorni di ricerche. Nel pomeriggio di oggi è prevista l’autopsia sul corpo dell’uomo. Tra gli indagati ci sono anche il datore di lavoro e gestore del siderurgico di Taranto di Arcelor Mittal, Stefan Michel Van Campe, e altri dirigenti e responsabili di reparto dello stabilimento. Le ipotesi di reato sono di concorso in omicidio colposo e di omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro.
Altro incidente nell'ex Ilva, Usb: "Altra tragedia sfiorata"
La procura di Taranto potrebbe aprire una ulteriore inchiesta su un altro incidente, verificatosi oggi nel reparto Laf dell'ex Ilva, dove, secondo quanto denunciato dall'Usb, una pinza e un bozzello sono precipitati al suolo senza provocare feriti. La procura è in attesa della relazione sull'accaduto dei tecnici dello Spesal. "Questa mattina è toccato al reparto Laf essere teatro dell'ennesimo episodio che ha messo a rischio la vita di altri operai”, ha affermato il sindacato di base Usb di Taranto. La sigla ha spiegato che "solo per una casualità non sono stati coinvolti lavoratori perché pochi minuti prima la stessa gru caricava i rotoli su un camion e successivamente si apprestava a liberare la linea. Aree, queste, interessate dalle attività dei lavoratori, quindi tragedia sfiorata”, conclude Usb.
Fiom Cgil: "Vogliamo risposte concrete sulla sicurezza
Intanto, tornando alla tragedia dell'incidente mortale nello stabilimento di Arcelor Mittal e allo sciopero che ha sostanzialmente bloccato lo stabilimento, è intervenuto così il segretario nazionale della Fiom Cgil, Gianni Venturi: “Avanzeremo delle proposte sul terreno della sicurezza degli impianti e sulla prevenzione degli incidenti. Ci aspettiamo risposte concrete anche perché senza risposte concrete è evidente che la situazione di Taranto diventa assolutamente insostenibile".