Il veliero aveva soccorso 54 persone a largo della Libia giovedì 4 luglio. Dopo il no allo sbarco dell’esecutivo, la Ong aveva deciso di ignorare l’alt della Guardia di finanza e attraccare a Lampedusa
Dopo il sequestro amministrativo, il veliero Alex della Ong Mediterranea Saving Humans, è stato confiscato. A renderlo noto su Twitter è la stessa organizzazione, che scrive che per la Ong sono scattate due sanzioni, per un totale di 65mila euro di multa. Inoltre, il capo missione di Alex, Erasmo Palazzotto, e il comandante del veliero, Tommaso Stella, sono stati iscritti nel registro degli indagati. L’imbarcazione sabato scorso ha attraccato a Lampedusa nonostante l'alt della Guardia di finanza, dopo aver soccorso 54 persone in mare a largo della Libia.
Mediterranea: “Stiamo già preparando i ricorsi”
"Questa mattina la Gdf ha contestato una seconda violazione del Decreto sicurezza bis: un ingresso accidentale di Alex nelle acque territoriali che sarebbe avvenuto venerdì mattina", scrive Mediterranea in un tweet, aggiungendo che si tratta di un "pretesto del tutto illegittimo, ma intanto le conseguenze sono una seconda sanzione per un totale di 65mila euro di multa e il sequestro amministrativo con la confisca di Alex". "Se pensano di fermare così Mediterranea si illudono di grosso: stiamo già preparando i ricorsi e con il sostegno di tutti voi torneremo presto in mare", assicura la Ong.
La vicenda del veliero Alex
Il soccorso dei 54 migranti in mare risale a giovedì 4 luglio. Il veliero Alex, non adatto ad ospitare un numero tale di persone a bordo, aveva chiesto immediatamente il permesso all’Italia di poter effettuare lo sbarco sulle sue coste. Permesso negato dall’esecutivo gialloverde, che ha richiamato le disposizioni presenti nel decreto sicurezza bis. Il giorno successivo i migranti in condizioni più gravi erano stati condotti a Malta dalla Guardia costiera: La Valletta aveva inoltre offerto il proprio porto come porto sicuro. Ma tra la Ong e i governi di Italia e Malta non è stato possibile raggiungere un accordo per condurre le persone sull’isola: il risultato è stato un rimpallo di responsabilità e la decisione di dirigersi verso le coste di Lampedusa. Qui, il veliero è attraccato sabato 6 luglio, nonostante i divieti imposti dal governo e l’alt della finanza. Una volta sbarcati i migranti, la nave è stata sequestrata e il capo missione e il comandante indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.